Avvocato esperto in diritto delle successioni

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Il diritto delle successioni è una branca fondamentale del diritto civile che disciplina la devoluzione del patrimonio di una persona dopo la sua morte. Questa procedura prende proprio il nome di successione. Le leggi sulla successione regolano i diritti e gli obblighi dei beneficiari. Allo stesso tempo, disciplinano le modalità di trasferimento dei beni, dei diritti e degli obblighi derivanti dal defunto.

Questo articolo fornisce una guida completa al diritto delle successioni, analizzando i principali concetti e le normative applicabili. Tuttavia, prima di entrare nel merito alle possibili azioni che possono essere attuate per impugnare un testamento, è bene chiarire quali siano le norme specifiche sul diritto delle successioni, è importante comprendere alcuni concetti fondamentali.

Nozioni base sul diritto delle successioni

Il nostro ordinamento prevede diversi tipi di successioni, la prima è la successione testamentaria. La successione testamentaria si verifica quando una persona redige un testamento in cui indica come desidera che il suo patrimonio venga suddiviso dopo la sua morte. Il testatore può nominare eredi, stabilire beneficiari e indicare le modalità di devoluzione dei beni.

Ancora, abbiamo la successione legittima, invero, in mancanza di un testamento valido o di disposizioni testamentarie che coprano l’intero patrimonio, entra in gioco la successione legittima. Quest’ultima è disciplinata dalle norme di legge che stabiliscono come verrà suddivisa il patrimonio tra i parenti più prossimi del defunto.

In alcuni sistemi giuridici, esiste il concetto di legittimari, come nel nostro sistema, che sono i parenti più prossimi del defunto che hanno diritto a una quota di legittima. La rappresenta legittima una parte del patrimonio che non può essere privata ai legittimari attraverso disposizioni testamentarie. La percentuale di legittima può variare a seconda del grado di parentela.

Cosa si fa quando si impugna un testamento

Impugnare un testamento si riferisce all’atto di contestare o mettere in validità del testamento di una persona deceduta – è bene rivolgersi ad un avvocato esperto in diritto delle successioni a Roma. L’obiettivo principale dell’impugnazione è quello di dimostrare che il testamento è viziato da irregolarità o che non rispetta le norme legali previste per la sua validità. Le ragioni per impugnare un testamento possono essere molteplici e possono includere:

Mancanza di capacità testamentaria: una delle ragioni più comuni per impugnare un testamento è sostenere che il testatore non era mentalmente o legalmente capace di redigere un testamento valido. Ciò potrebbe derivare da problemi di salute mentale, incapacità intellettiva o influenze esterne che hanno compromesso la volontà autonoma del testatore.

Coercizione o inganno: se una persona è stata costretta o indotta in errore nel redigere il testamento, è possibile impugnare. La coercizione può essere di natura fisica o psicologica e può influenzare la volontà del testatore. L’inganno si verifica quando il testatore viene tratto in inganno o indotto a compiere azioni che altrimenti non avrebbe fatto.

Violazione delle formalità di redazione: ogni giurisdizione ha requisiti specifici in termini di forma e per il contenuto della validità di un testamento. Se queste formalità non vengono rispettate correttamente, il testamento potrebbe essere impugnato. Ad esempio, potrebbe essere necessaria la presenza di testimonianze o la forma scritta in determinati casi.

I tipi di azione per impugnare un testamento

Orbene una volta chiariti questi concetti fondamentali andiamo ad esaminare i vari tipi di azioni giudiziarie che possono essere proposte per impugnare un testamento. Nell’ambito del diritto delle successioni, esistono tre tipi di azioni giudiziarie che possono essere intraprese da coloro che hanno interesse a contestare un testamento. Queste azioni riguardano la validità delle disposizioni testamentarie e possono portare a diverse conseguenze.

Le tre azioni utili per impugnare un testamento

La prima azione possibile è quella di richiedere l’annullamento del testamento attraverso una sentenza costitutiva di annullamento. Questo significa che il tribunale può dichiarare che il testamento è privo di efficacia legale e quindi non produce alcun effetto giuridico. L’annullamento può essere richiesto se vi sono gravi irregolarità o vizi nel modo in cui il testamento è stato redatto o eseguito. 

Il secondo tipo di azione riguarda la dichiarazione di nullità del testamento. In questo caso, la volontà testamentaria viene considerata nulla dal tribunale. La dottrina e la giurisprudenza hanno identificato diversi vizi che possono invalidare un testamento, come la mancanza di capacità mentale del testatore al momento della redazione, la coercizione o l’inganno subito dal testatore, o la violazione di norme formali previste per la validità del testamento stesso.

In aggiunta ai casi di nullità, è stata anche identificata un’ipotesi di “inesistenza” delle volontà testamentarie. Questo concetto si avvicina ai casi più evidenti di nullità, ma si discosta in termini di conseguenze legali. Nel caso di insistenza, il tribunale può dichiarare che il testamento non è mai esistito giuridicamente, quindi non può avere alcun effetto giuridico sulle questioni successorie.

Infine, esiste l’azione di riduzione del testamento. Attraverso questa azione, è possibile richiedere la riduzione delle disposizioni testamentarie. Ciò significa che se il testamento è stato redatto in modo tale da lesionare delle quote di legittima dei legittimari, il tribunale può ridurre le disposizioni testamentarie per ripristinare le quote di legittima dei beneficiari designati dalla legge.

Di certo, in caso di questo genere, è bene poter contare su un valido supporto legale. Infatti, per dirimere ogni controversia e superare le criticità che potrebbero verificarsi, la soluzione migliore è quella di rivolgersi ad un Avvocato esperto in successioni ereditarie.

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