Avvocato per ricorso alla Corte dei Conti (causa di servizio)

Avvocato per ricorso alla Corte dei Conti (causa di servizio)

By Alessio Di Lella

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La causa di servizio rappresenta il riconoscimento, da parte dell’amministrazione pubblica, del nesso causale tra un’infermità o una lesione e l’attività lavorativa svolta dal dipendente pubblico. Questo riconoscimento è fondamentale poiché consente l’accesso a benefici quali l’equo indennizzo e la pensione privilegiata.

La procedura per il riconoscimento della causa di servizio è disciplinata dal D.P.R. 29 ottobre 2001, n. 461, che ha introdotto un iter semplificato per l’accertamento delle infermità derivanti da causa di servizio. Il procedimento prevede la presentazione di una domanda da parte del dipendente, corredata da documentazione medica e amministrativa, e l’esame da parte della Commissione Medica Ospedaliera (CMO) e del Comitato di Verifica per le Cause di Servizio (CVCS).

È importante sottolineare che, ai sensi dell’art. 12 del D.P.R. 461/2001, il riconoscimento della dipendenza da causa di servizio costituisce un accertamento definitivo, valido anche per eventuali successive richieste di equo indennizzo o trattamento pensionistico di privilegio.

Quando è possibile fare ricorso alla Corte dei Conti

Nel caso in cui l’amministrazione emetta un decreto negativo sul riconoscimento della causa di servizio, il dipendente ha la possibilità di impugnare tale provvedimento. Tradizionalmente, il ricorso poteva essere presentato al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) entro 60 giorni dalla notifica del decreto o, in alternativa, con ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni.

Tuttavia, un’importante evoluzione giurisprudenziale è intervenuta con la sentenza n. 4325/2014 delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, la quale ha stabilito che il dipendente può proporre ricorso anche alla Corte dei Conti per ottenere il riconoscimento della dipendenza da causa di servizio quale presupposto per la concessione della pensione privilegiata. Questo orientamento è stato ulteriormente confermato da successive pronunce, tra cui la sentenza n. 12/2023 delle Sezioni Riunite della Corte dei Conti.

A differenza del ricorso al TAR, il ricorso alla Corte dei Conti non è soggetto a termini decadenziali, permettendo al dipendente di agire in qualsiasi momento. Inoltre, la Corte dei Conti ha la facoltà di riesaminare nel merito i fatti di servizio e le condizioni ambientali, potendo avvalersi di nuove consulenze tecniche e perizie medico-legali.

La competenza giurisdizionale della Corte dei Conti e il giudizio pensionistico

La Corte dei Conti esercita la giurisdizione in materia pensionistica, ai sensi dell’art. 103 della Costituzione e del D.Lgs. 26 agosto 2016, n. 174 (Codice della giustizia contabile). In particolare, l’art. 13 del suddetto decreto legislativo attribuisce alla Corte dei Conti la competenza a giudicare sulle controversie relative ai diritti soggettivi concernenti trattamenti pensionistici.

Nel contesto della causa di servizio, il ricorso alla Corte dei Conti mira a ottenere l’accertamento della dipendenza dell’infermità o lesione dal servizio prestato, quale presupposto per il riconoscimento della pensione privilegiata. Questo trattamento pensionistico è previsto dal D.P.R. 29 dicembre 1973, n. 1092, in particolare dagli articoli 67 e seguenti, e spetta al dipendente pubblico che abbia riportato infermità o lesioni dipendenti da causa di servizio.

È fondamentale evidenziare che la Corte dei Conti, in quanto giudice del rapporto, ha il potere di pronunciarsi nel merito, potendo annullare il decreto negativo dell’amministrazione e sostituirlo con una propria decisione che riconosca la dipendenza da causa di servizio.

Ricorso alla Corte dei Conti: termini, procedura e documenti necessari

Come precedentemente accennato, il ricorso alla Corte dei Conti non è soggetto a termini di decadenza, permettendo al dipendente di agire in qualsiasi momento. Tuttavia, è consigliabile agire tempestivamente per evitare possibili complicazioni legate alla prescrizione dei diritti.

La procedura prevede la redazione di un ricorso giurisdizionale da depositare presso la sezione giurisdizionale regionale competente della Corte dei Conti. Il ricorso deve contenere:

  • I dati anagrafici del ricorrente;

  • L’indicazione dell’amministrazione di appartenenza;

  • La descrizione dei fatti di servizio e delle infermità o lesioni riportate;

  • L’indicazione dei provvedimenti impugnati (es. decreto negativo dell’amministrazione);

  • Le motivazioni del ricorso, con riferimento alla normativa applicabile;

  • Le conclusioni, con la richiesta di riconoscimento della dipendenza da causa di servizio.

È fondamentale allegare al ricorso tutta la documentazione rilevante, tra cui:

  • Copia del decreto negativo dell’amministrazione;

  • Documentazione medica attestante l’infermità o lesione;

  • Relazioni di servizio e testimonianze che comprovino il nesso causale tra l’attività lavorativa e l’infermità;

  • Eventuali pareri della CMO e del CVCS.

Il ricorso può essere presentato personalmente dal dipendente o tramite un legale di fiducia. È consigliabile avvalersi dell’assistenza di un avvocato esperto in diritto amministrativo e previdenziale, al fine di garantire una corretta impostazione del ricorso e una maggiore probabilità di successo.

Giurisprudenza recente e consigli pratici

La giurisprudenza ha recentemente confermato l’orientamento favorevole al riconoscimento della causa di servizio da parte della Corte dei Conti. Ad esempio, la sentenza n. 28/2023 della Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Toscana ha accolto il ricorso di un dipendente, riconoscendo la dipendenza da causa di servizio di un’infermità precedentemente negata dall’amministrazione.

Inoltre, la sentenza n. 25/A/2024 della Corte dei Conti ha ribadito l’importanza del riesame nel merito da parte del giudice contabile, sottolineando la possibilità di acquisire nuove prove e perizie per accertare la dipendenza da causa di servizio.

Alla luce di quanto esposto, si consiglia ai dipendenti pubblici che abbiano ricevuto un decreto negativo sul riconoscimento della causa di servizio di valutare attentamente la possibilità di presentare ricorso alla Corte dei Conti. È fondamentale raccogliere tutta la documentazione pertinente e, se necessario, avvalersi dell’assistenza di professionisti esperti nel settore.

Ricorso alla Corte dei Conti per causa di servizio – 7 domande frequenti che ti potrebbero interessare

1. Chi può presentare ricorso alla Corte dei Conti per la causa di servizio?
Il ricorso può essere presentato da qualsiasi dipendente pubblico (civile o militare) a cui sia stata negata la causa di servizio o la pensione privilegiata, a condizione che la lesione o infermità sia stata contratta in occasione o a causa delle mansioni svolte.

2. Qual è la differenza tra ricorso al TAR e ricorso alla Corte dei Conti?
Il ricorso al TAR serve a impugnare il diniego amministrativo della causa di servizio, mentre il ricorso alla Corte dei Conti mira a ottenere il riconoscimento del diritto alla pensione privilegiata, presupponendo l’accertamento della causa di servizio nel merito, con effetti economici diretti.

3. Entro quanto tempo si può fare ricorso alla Corte dei Conti?
Non vi è un termine di decadenza per proporre ricorso alla Corte dei Conti, ma il diritto alla pensione privilegiata può essere soggetto a prescrizione quinquennale ai sensi dell’art. 2948 c.c., per cui è comunque opportuno agire tempestivamente.

4. È obbligatoria l’assistenza di un avvocato per presentare il ricorso?
No, non è obbligatoria, ma è fortemente consigliata. Il giudizio davanti alla Corte dei Conti è di natura tecnico-giuridica e l’assistenza legale consente di impostare correttamente il ricorso e tutelare al meglio i diritti del ricorrente.

5. Quali documenti servono per il ricorso alla Corte dei Conti?
Servono il decreto di diniego, la domanda originaria, la documentazione medica, la relazione di servizio, eventuali pareri della CMO o del CVCS e ogni altro atto utile a dimostrare il nesso tra servizio e patologia.

6. È possibile ottenere il riconoscimento della causa di servizio anche dopo un parere negativo del Comitato?
Sì, la Corte dei Conti ha giurisdizione di merito e può superare il parere negativo del Comitato, accogliendo il ricorso sulla base di ulteriori prove documentali e perizie mediche disposte nel processo.

7. Quali sono i vantaggi del riconoscimento della causa di servizio?
Il riconoscimento consente l’accesso alla pensione privilegiata, all’equo indennizzo (per le patologie accertate prima del 2012), all’eventuale esenzione da ticket sanitari, e a benefici assistenziali e previdenziali previsti dal D.P.R. 1092/1973 e normativa correlata.

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