Cancellare informazioni personali dalla banca dati Experian

Maggio 3, 2025
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Experian è una delle principali banche dati private italiane che raccolgono e gestiscono informazioni relative al comportamento creditizio di cittadini e imprese. Opera come Sistema di Informazioni Creditizie (SIC), cioè un archivio gestito da soggetti privati autorizzati a trattare dati personali con finalità di valutazione del merito creditizio. Insieme a CRIF e CTC, Experian rappresenta una fonte di riferimento fondamentale per banche, società finanziarie, compagnie telefoniche e altri operatori che desiderano conoscere il livello di affidabilità finanziaria di chi richiede un prestito, un mutuo, una carta di credito o un semplice contratto di telefonia.
Per questo motivo, la presenza di informazioni negative all’interno di questa banca dati può compromettere in modo serio la possibilità di accedere a nuove linee di credito, anche quando il richiedente ritiene di essere in regola con i pagamenti.
La visura Experian è il documento che consente a ciascun cittadino di accedere ai propri dati registrati nel sistema e di verificarne la correttezza e l’aggiornamento. Richiedere la visura è un diritto previsto dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), e può essere esercitato direttamente online tramite il sito ufficiale di Experian Italia.
Il servizio è gratuito e può essere richiesto una volta ogni dodici mesi, compilando l’apposito modulo, allegando un documento d’identità valido e il codice fiscale, e inviando tutto via PEC o tramite altri canali indicati sul sito. La visura consente di visualizzare l’elenco completo dei rapporti di credito censiti, con indicazione della tipologia (prestito, carta, mutuo), dell’intermediario che ha fornito i dati, dell’ammontare del debito e dell’eventuale presenza di ritardi nei pagamenti. Anche le semplici richieste di finanziamento vengono spesso registrate, e questo rappresenta un altro elemento da monitorare.
Per molte persone, il primo contatto con Experian avviene proprio quando ricevono un rifiuto da parte di una banca o di una società finanziaria, spesso motivato dalla presenza di segnalazioni negative. Questo accade perché le istituzioni creditizie si affidano a strumenti di analisi automatica che attribuiscono un punteggio di affidabilità basato sui dati raccolti nei SIC. Una segnalazione anche minima, come un ritardo nel pagamento di una sola rata, può influenzare negativamente questo punteggio. Da qui l’importanza di conoscere, controllare e – se necessario – contestare i propri dati.
Cosa viene segnalato in Experian e quanto dura la segnalazione
Molti si chiedono cosa venga effettivamente segnalato in Experian e in che modo tali segnalazioni incidano sulla propria vita finanziaria. La risposta è articolata. Experian non si limita a registrare situazioni di insolvenza, ma raccoglie una gamma molto ampia di dati, che includono anche comportamenti positivi. Viene segnalata, ad esempio, la regolare estinzione di un finanziamento, così come un pagamento puntuale delle rate. Tuttavia, sono le segnalazioni negative a destare maggiore preoccupazione. Si tratta di registrazioni relative a ritardi nei pagamenti, sospensione di rate, inadempimenti parziali o totali, insoluti e, nei casi più gravi, sofferenze o ristrutturazioni del debito. Anche una semplice richiesta di finanziamento, se ripetuta nel tempo, può essere vista come un indicatore di rischio.
Ogni informazione registrata ha una propria durata di conservazione, stabilita dal Codice di condotta per i SIC approvato dal Garante della Privacy. I ritardi di pagamento inferiori a due rate vengono conservati per 12 mesi dalla data di regolarizzazione, mentre quelli superiori possono restare registrati fino a 24 mesi. Le morosità gravi, i debiti non saldati o le sofferenze bancarie vengono mantenuti in archivio per un massimo di 36 mesi dalla data di aggiornamento.
In alcuni casi eccezionali, il periodo può estendersi a 60 mesi. È importante sottolineare che il decorso del termine inizia dal momento in cui la posizione viene regolarizzata, non da quello in cui è sorta l’anomalia. Questo significa che anche chi ha risolto il proprio debito dovrà attendere diversi mesi prima di vedere cancellata la segnalazione.
Il principio di proporzionalità del trattamento dei dati è alla base della regolamentazione imposta dal Garante. Non è lecito mantenere informazioni obsolete o eccessive rispetto alle finalità del trattamento. Allo stesso modo, non possono essere registrate informazioni che non abbiano una base oggettiva, come segnalazioni fondate su valutazioni soggettive o incomplete.
Le banche e le finanziarie che trasmettono i dati a Experian sono responsabili della loro veridicità e aggiornamento. In caso contrario, possono essere ritenute co-responsabili per i danni derivanti da un trattamento illecito.
Come ottenere la cancellazione da Experian: i diritti dell’interessato
Il cittadino che ritiene ingiusta, erronea o non più attuale una segnalazione in Experian ha diritto di chiederne la cancellazione. Questo diritto si fonda sull’articolo 16 del GDPR (diritto di rettifica) e sull’articolo 17 (diritto alla cancellazione, detto anche “diritto all’oblio”). In ambito creditizio, tali diritti sono disciplinati anche dal Codice di condotta dei SIC, che specifica i tempi, le modalità e i criteri per l’aggiornamento o la rimozione dei dati. La richiesta può essere rivolta sia al gestore della banca dati (in questo caso Experian), sia al soggetto che ha comunicato i dati (ad esempio, una banca o una finanziaria).
È opportuno agire in entrambi i sensi, inviando una diffida con richiesta di cancellazione motivata, corredata da documentazione a supporto.
Il gestore del SIC ha l’obbligo di rispondere entro 30 giorni dalla ricezione della richiesta. In casi complessi, può prendersi altri 60 giorni, ma deve darne comunicazione all’interessato entro il primo termine. Se la richiesta viene accolta, il dato deve essere aggiornato o cancellato entro tempi congrui. Se invece viene respinta, devono essere indicate le ragioni, lasciando all’interessato la possibilità di proporre reclamo o ricorso.
È importante sapere che, anche nel caso in cui il debitore abbia saldato interamente il proprio debito, la segnalazione non viene automaticamente rimossa prima dei termini previsti. Solo se la segnalazione è errata, illegittima o non più pertinente si può ottenere la cancellazione anticipata.
A supporto della propria richiesta, è possibile allegare prove documentali: ricevute di pagamento, accordi transattivi, sentenze, visure aggiornate che smentiscono la posizione registrata. In alcuni casi, la segnalazione può derivare da un errore materiale o da una comunicazione omessa da parte dell’intermediario. Non è raro che le banche dimentichino di comunicare la regolarizzazione di un prestito, lasciando un’anomalia che, a tutti gli effetti, non esiste più. In altri casi, si riscontrano situazioni in cui il finanziamento non è mai stato effettivamente erogato, ma la semplice richiesta ha generato una traccia ingiustificata. Ogni situazione va valutata con attenzione, preferibilmente con il supporto di un avvocato esperto.
Quando e come rivolgersi al Garante Privacy o al Giudice
Quando la richiesta di cancellazione non viene accolta o non riceve risposta nei termini stabiliti, il cittadino ha due vie per ottenere giustizia: quella amministrativa e quella giudiziaria. La prima consiste nella presentazione di un reclamo al Garante per la Protezione dei Dati Personali, come previsto dall’art. 77 del GDPR. Il reclamo può essere inviato online, mediante il portale del Garante, oppure tramite PEC, allegando la documentazione utile a ricostruire i fatti.
Il Garante ha il potere di svolgere accertamenti, intimare la cancellazione dei dati illeciti e comminare sanzioni.
La seconda via è quella del ricorso al Tribunale ordinario, in composizione monocratica, ai sensi dell’art. 79 del GDPR. Il giudice può accertare l’illegittimità del trattamento, ordinare la rettifica o la cancellazione dei dati e condannare il responsabile al risarcimento dei danni subiti.
Il danno derivante da una segnalazione errata in Experian può essere di natura patrimoniale, come la perdita di un’opportunità lavorativa o il rigetto di un finanziamento, ma anche morale, legato al turbamento e alla frustrazione che derivano dalla lesione della propria reputazione creditizia. L’art. 82 del GDPR stabilisce che “chiunque subisca un danno materiale o immateriale causato da una violazione del presente regolamento ha diritto ad ottenere il risarcimento”. Il giudice, dunque, può liquidare una somma di denaro anche solo per il disagio provocato da una registrazione ingiusta.
Entrambe le vie, amministrativa e giudiziaria, possono essere intraprese anche contestualmente. In particolare, il reclamo al Garante è una strada più veloce e meno onerosa, ma non consente di ottenere un risarcimento. Il ricorso al giudice, invece, comporta tempi più lunghi e costi legali, ma consente di far valere in pieno i propri diritti. In ogni caso, è fondamentale agire tempestivamente, perché il ritardo nell’intervenire può consolidare una situazione pregiudizievole.
Il supporto legale per la tutela della reputazione creditizia
La reputazione creditizia è un valore fondamentale nella società contemporanea, dove l’accesso a servizi essenziali come mutui, prestiti, affitti, leasing, e persino alcune forme di lavoro dipende sempre più dalla valutazione del profilo finanziario del cittadino. Una segnalazione ingiusta o superata nei SIC, come Experian, può avere effetti devastanti e compromettere per anni la possibilità di ottenere un finanziamento. Per questo motivo, non si può sottovalutare l’importanza di una tutela legale competente e tempestiva.
L’intervento di un avvocato specializzato consente di ricostruire i fatti, accertare eventuali violazioni normative, redigere diffide mirate e seguire con metodo le procedure di cancellazione o rettifica.
Un legale esperto in diritto bancario e protezione dei dati personali conosce a fondo le dinamiche dei SIC, i profili di responsabilità dei soggetti coinvolti, e soprattutto il valore probatorio dei documenti. È in grado di valutare quando conviene procedere con una richiesta formale e quando, invece, è necessario ricorrere direttamente al Garante o al Giudice. Inoltre, può assistere il cliente nella raccolta della documentazione utile, nella redazione delle memorie e, se necessario, nella produzione di perizie che attestino il danno economico o morale subito. In alcuni casi, l’intervento dell’avvocato si traduce in un accordo bonario con la banca o con Experian, che evita un contenzioso lungo e costoso.
In definitiva, la tutela della propria reputazione creditizia non è solo un atto di autodifesa, ma un diritto riconosciuto dalla legge, che merita di essere esercitato con piena consapevolezza. Lo studio legale che si occupa di queste tematiche rappresenta un alleato strategico per chi intende far valere i propri diritti in un sistema in cui i dati personali, se mal gestiti, possono determinare il destino economico e sociale di un individuo.
Cancellarsi dalla Banca Dati Experian – 8 domande frequenti che ti potrebbero interessare
1. Cosa viene segnalato in Experian?
Experian raccoglie e registra dati relativi ai rapporti di credito dei cittadini, come prestiti, mutui, carte di credito, finanziamenti e richieste di finanziamento. Le segnalazioni possono includere ritardi nei pagamenti, morosità, sofferenze, ma anche informazioni positive come pagamenti regolari e rapporti estinti senza problemi.
2. Quanto dura una segnalazione negativa in Experian?
La durata dipende dalla gravità della segnalazione: i ritardi inferiori a due rate si cancellano dopo 12 mesi dalla regolarizzazione, quelli superiori dopo 24 mesi. Le morosità gravi o non sanate restano registrate fino a 36 mesi, in alcuni casi fino a 60 mesi. Le informazioni positive durano fino a 60 mesi dalla data di cessazione del rapporto.
3. Come posso sapere se sono segnalato in Experian?
Puoi richiedere gratuitamente una visura Experian sul sito ufficiale www.experian.it una volta ogni 12 mesi. Dovrai compilare un modulo, allegare documento d’identità e codice fiscale e inviarlo via PEC o fax.
4. Posso cancellare una segnalazione da Experian?
Sì, ma solo se la segnalazione è errata, illecita o non più attuale. Puoi richiedere la cancellazione al gestore Experian o all’ente che ha trasmesso i dati. La richiesta deve essere motivata e documentata. In caso di rifiuto o mancata risposta, puoi rivolgerti al Garante della Privacy o al giudice.
5. Cosa succede se Experian non cancella la segnalazione?
Se Experian non rispetta i termini o rifiuta la tua richiesta ingiustificatamente, puoi presentare un reclamo al Garante Privacy o avviare un’azione legale dinanzi al Tribunale. Puoi anche richiedere un risarcimento per il danno subito, se dimostri l’illiceità del trattamento.
6. La cancellazione da Experian è automatica dopo un certo periodo?
Sì, le segnalazioni negative si cancellano automaticamente una volta decorso il periodo massimo previsto dal Codice di condotta del Garante, anche se non presenti alcuna richiesta. Tuttavia, in presenza di errori è consigliabile agire attivamente per ottenere la cancellazione anticipata.
7. Cosa controllano le banche in Experian prima di concedere un prestito?
Le banche verificano la tua affidabilità creditizia attraverso i dati presenti nei SIC come Experian. Esaminano il numero di finanziamenti attivi, la puntualità nei pagamenti, eventuali ritardi o inadempimenti, e perfino le richieste recenti di credito. Una segnalazione negativa può bloccare l’erogazione.
8. Serve l’avvocato per cancellarsi da Experian?
Non è obbligatorio, ma è fortemente consigliato. Un avvocato può redigere la diffida, gestire eventuali risposte evasive o illegittime, avviare un reclamo al Garante o un ricorso giudiziario e, se necessario, chiedere anche il risarcimento del danno per violazione della privacy.