Se l’Assicurazione non paga il danno di un sinistro stradale

Aprile 14, 2025
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Il rifiuto dell’assicurazione di risarcire un danno, specie in ambito di responsabilità civile derivante dalla circolazione stradale, è una delle questioni più frustranti e frequenti che ci si trova ad affrontare dopo un sinistro. Che si tratti di una proposta di risarcimento irrisoria, di un ritardo nella liquidazione oppure di un vero e proprio silenzio da parte della compagnia, è fondamentale sapere che l’assicurato ha a disposizione strumenti giuridici concreti per far valere i propri diritti.
Il nostro studio legale si occupa quotidianamente di offrire tutela legale a chi, dopo un incidente, si trova a fronteggiare una compagnia assicurativa inadempiente. La questione, com’è evidente, non è solo tecnica ma anche strategica. Conviene fare causa all’assicurazione? E in che modo è possibile costringerla a pagare? Analizziamo la materia con rigore giuridico.
I principali motivi per cui l’assicurazione non paga: responsabilità e margini d’interpretazione
Le compagnie assicurative, per legge, sono tenute a liquidare il sinistro entro termini prestabiliti, ma non mancano mai di trovare fondamento per rifiutare o rinviare il pagamento. I motivi per cui l’assicurazione non risarcisce i danni possono variare, ma rientrano spesso in quattro macro-categorie: contestazioni sulla dinamica del sinistro, mancata o tardiva denuncia, incompletezza della documentazione e dubbia responsabilità del proprio assicurato.
Il comportamento delle assicurazioni è, teoricamente, inquadrato all’interno di una cornice normativa precisa. Il riferimento principale è il Codice delle Assicurazioni Private (D.lgs. 7 settembre 2005, n. 209), il quale all’articolo 148 stabilisce che, una volta ricevuta la richiesta di risarcimento corredata da tutta la documentazione utile, la compagnia ha 30 giorni per liquidare il danno in caso di constatazione amichevole, 60 giorni nei casi ordinari e 90 giorni se sono coinvolti danni alla persona.
Qualora il termine decorra inutilmente, è lecito chiedersi: cosa fare se l’assicurazione non paga i danni? La risposta è articolata e dipende anche da come si intende proseguire l’interlocuzione.
Il legislatore, inoltre, ha previsto la possibilità che la compagnia rifiuti il pagamento qualora ritenga che il danneggiato sia in torto. Tuttavia, l’articolo 144 del medesimo decreto specifica che l’assicurazione è tenuta a rispondere anche nei confronti del danneggiato terzo rispetto al contratto, con un regime di responsabilità diretta.
È bene sapere che l’esistenza di un regolamento di condotta è assicurata dal Regolamento IVASS n. 41/2018, che obbliga le compagnie a comportarsi con correttezza, trasparenza e diligenza in tutte le fasi del rapporto contrattuale. Il mancato rispetto di tali disposizioni può aprire la strada a un reclamo formale e a successive azioni legali.
Ritardi o silenzi: i termini e gli strumenti giuridici per ottenere il pagamento
Il comportamento omissivo della compagnia, ovvero il silenzio a seguito di una richiesta formale di risarcimento, è uno degli scenari più frequenti. Se l’assicurazione non paga entro 30 giorni nei casi previsti dalla legge, oppure non risponde affatto, il danneggiato ha diritto non solo a ottenere il risarcimento, ma anche a vedersi riconosciuti gli interessi legali e la rivalutazione monetaria dalla data della richiesta.
Nei casi in cui il sinistro sia stato correttamente denunciato, la documentazione sia completa e la dinamica accertata, l’assicurazione non può legittimamente rifiutarsi di pagare, né tantomeno ritardare l’offerta. Tuttavia, capita spesso che le compagnie contestino la responsabilità, oppure ritardino l’istruttoria sostenendo di essere in attesa di ulteriori perizie.
In questi casi, il primo passo da compiere è una messa in mora formale, indirizzata alla compagnia mediante PEC o raccomandata. Solo dopo tale atto, e nel perdurare dell’inadempimento, sarà possibile promuovere un’azione giudiziaria o attivare strumenti alternativi di risoluzione della controversia. L’assistenza di un avvocato esperto in sinistri auto e diritto assicurativo è imprescindibile.
Reclamo all’assicurazione, ricorso IVASS e mediazione obbligatoria: strumenti extragiudiziali
Chi si domanda cosa fare se l’assicurazione non rimborsa deve sapere che prima ancora di intentare una causa, è necessario, nei casi previsti, intraprendere strumenti di risoluzione alternativa. In primis, si può presentare un reclamo formale alla compagnia, richiamando l’art. 10 del Regolamento IVASS n. 24/2008. Qualora il reclamo non riceva risposta entro 45 giorni, o tale risposta sia insoddisfacente, il danneggiato può rivolgersi direttamente all’IVASS, l’organo di vigilanza, depositando un esposto corredato dalla documentazione utile.
Il reclamo IVASS non comporta un’imposizione alla compagnia, ma può sortire effetti molto rilevanti, specie se la compagnia è recidiva o inadempiente in modo sistematico. Parallelamente, occorre sapere che la normativa vigente impone, in molti casi, il tentativo obbligatorio di mediazione civile prima di adire il Tribunale. Ciò vale ad esempio per i contratti assicurativi in generale, come stabilito dal D.lgs. 28/2010.
Pertanto, chi si chiede se conviene fare causa all’assicurazione deve tenere presente che la via giudiziale, pur efficace, è preceduta da passaggi obbligatori che necessitano di una gestione tecnica attenta. Il nostro ufficio legale offre assistenza in tutte queste fasi, dal reclamo all’assicurazione fino al ricorso IVASS, per garantire il rispetto dei diritti dell’assicurato.
Quando l’assicurazione propone un risarcimento troppo basso: si può rifiutare?
In molti casi, il danneggiato riceve una proposta di risarcimento ritenuta inadeguata o palesemente sottostimata. Il timore di restare senza nulla induce spesso ad accettare, ma è fondamentale sapere che la proposta può essere rifiutata senza che ciò pregiudichi il diritto a ottenere una somma più equa.
Cosa succede se si rifiuta la proposta di risarcimento dell’assicurazione? In tal caso, si può procedere mediante perizia di parte per quantificare correttamente i danni, soprattutto se vi sono lesioni o danni materiali significativi. Anche qui, è consigliabile farsi assistere da un avvocato per assicurazione, specializzato in sinistri auto, per valutare se l’eventuale transazione sia vantaggiosa oppure no.
La giurisprudenza ha più volte ribadito che una proposta risarcitoria inferiore ai parametri tabellari (come quelli previsti per le lesioni micropermanenti dall’art. 139 del Codice delle Assicurazioni) può configurare una condotta scorretta della compagnia.
Quando conviene davvero fare causa all’assicurazione?
Molti si domandano se fare causa all’assicurazione sia conveniente. La risposta è positiva soprattutto nei casi di gravi danni materiali o fisici, nei quali l’assicurazione non ha formulato alcuna offerta o ha offerto una cifra non proporzionata. Una causa civile può concludersi in tempi contenuti, soprattutto se si è già esperito il tentativo obbligatorio di mediazione. In questi casi, l’intervento del giudice può risultare decisivo non solo per ottenere il risarcimento integrale, ma anche per vedere riconosciute le spese legali e le spese mediche sostenute, oltre agli interessi e al danno da ritardo.
La Corte di Cassazione, in più ordinanze ha precisato che il comportamento dilatorio della compagnia può integrare una responsabilità contrattuale aggravata, dando luogo al risarcimento ulteriore del danno da lesione dell’affidamento.
Un’azione legale ben impostata, supportata da documentazione tecnica e legale adeguata, consente quindi di superare i tipici ostacoli frapposti dalle assicurazioni e di ottenere giustizia. Il nostro studio legale, con esperienza pluriennale nel diritto assicurativo, fornisce assistenza completa nelle cause in Tribunale contro le compagnie assicurative, sia in ambito RC auto che per le polizze vita, infortuni e danni.
Affidarsi a un avvocato esperto per liquidare il sinistro
Quando l’assicurazione non vuole risarcire il danno, non bisogna restare inerti. È fondamentale agire con tempestività e competenza. Il nostro ufficio legale assiste ogni anno decine di clienti che si trovano alle prese con compagnie assicurative reticenti o scorrette.
Se l’assicurazione non paga il carrozziere, se non liquida entro 30 giorni, se formula una proposta inaccettabile o non risponde affatto, è possibile agire e ottenere il giusto ristoro.
Conoscere il diritto è il primo passo, ma è l’azione concreta che permette di trasformare i propri diritti in risarcimenti effettivi. Rivolgersi a un avvocato esperto in assicurazioni auto e diritto assicurativo significa dotarsi di uno strumento essenziale per ottenere giustizia in tempi certi. Contattaci oggi stesso per una consulenza riservata: la tua tutela è il nostro obiettivo.
L’assicurazione non vuole risarcire il danno – 10 domande frequenti che ti potrebbero interessare
1. Cosa fare se l’assicurazione non paga i danni?
È consigliabile inviare una messa in mora formale alla compagnia assicurativa, richiedendo il pagamento entro un termine perentorio. Se la compagnia non risponde o rifiuta illegittimamente, si può procedere con un’azione legale o con un reclamo all’IVASS. Il nostro studio legale è disponibile ad assistere nella redazione della diffida e nei successivi passaggi.
2. Entro quanti giorni l’assicurazione deve liquidare un sinistro?
Il termine previsto è generalmente di 30 giorni nei casi di constatazione amichevole firmata da entrambi i conducenti, 60 giorni per i sinistri ordinari e 90 giorni se vi sono danni alla persona. Tali termini decorrono dalla ricezione della documentazione completa da parte dell’assicurazione.
3. L’assicurazione paga i danni anche se ho torto?
No, se sei ritenuto responsabile esclusivo del sinistro, la compagnia non ha obbligo di risarcirti. Tuttavia, nei casi di concorso di colpa o responsabilità parziale, è possibile ottenere una percentuale del danno. Sarà necessario verificare attentamente le risultanze della dinamica con un legale esperto in sinistri auto.
4. Conviene fare causa all’assicurazione?
Fare causa conviene quando il danno è significativo, la compagnia non ha formulato alcuna offerta o ha proposto un risarcimento non proporzionato. I giudici possono riconoscere non solo il danno subito, ma anche gli interessi e il rimborso delle spese legali. Il nostro studio valuta caso per caso la convenienza dell’azione giudiziaria.
5. Se l’assicurazione non paga il carrozziere, cosa posso fare?
Puoi agire contro la compagnia per ottenere il pagamento diretto oppure chiedere al carrozziere di sospendere l’attività in attesa della liquidazione. È importante formalizzare la richiesta alla compagnia assicurativa e conservare preventivi e fatture. Un avvocato può aiutarti a redigere una diffida efficace.
6. Posso rifiutare la proposta di risarcimento dell’assicurazione?
Sì, puoi rifiutare la proposta se la ritieni inadeguata. In tal caso, è utile rivolgersi a un perito e a un avvocato specializzato per ottenere una corretta valutazione del danno e proseguire legalmente per il risarcimento integrale.
7. Come si fa un reclamo all’IVASS contro l’assicurazione?
Occorre inviare un esposto scritto all’IVASS allegando copia della richiesta danni, della risposta della compagnia (se presente), e ogni altro documento utile. L’IVASS non impone soluzioni vincolanti, ma può sollecitare la compagnia e sanzionarla in caso di condotte scorrette.
8. Quando si può parlare di inadempimento del contratto assicurativo?
Quando la compagnia non adempie all’obbligo di risarcire nei termini previsti, oppure rifiuta il pagamento senza motivazioni fondate e documentate. In tali casi, è possibile agire giudizialmente per ottenere l’adempimento o la risoluzione del contratto con risarcimento danni.
9. È obbligatoria la mediazione prima della causa contro l’assicurazione?
Sì, per le controversie in materia assicurativa è prevista la mediazione obbligatoria, come stabilito dal D.lgs. 28/2010. Solo in caso di esito negativo della mediazione sarà possibile procedere con una causa in Tribunale.
10. Il vostro studio legale può seguire tutta la pratica di risarcimento?
Assolutamente sì. Il nostro ufficio legale offre consulenza completa dalla prima richiesta danni fino all’eventuale causa, passando per il reclamo formale, il ricorso all’IVASS, la mediazione e ogni altro atto utile alla tutela del cliente. Ogni pratica viene seguita personalmente con rigore e trasparenza.