Malasanità odontoiatrica: fare causa al dentista

Malasanità odontoiatrica: fare causa al dentista

By Alessio Di Lella

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Nel contesto dell’odontoiatria moderna il paziente ripone in un dentista la fiducia di un operatore capace di garantire elevati standard qualitativi e sicurezza nelle procedure, ma non è raro che, a causa di errori o negligenze, si verifichino danni che vanno ben oltre il mero disagio temporaneo. Quando il trattamento non rispetta le aspettative, tanto in termini di risultati quanto di correttezza procedurale, ci si trova di fronte a una situazione in cui il danno, sia esso fisico, psicologico o economico, deve essere adeguatamente quantificato e risarcito: in questi casi è necessario fare causa al dentista.

Questo articolo intende fornire una panoramica approfondita e prolissa sulle modalità per ottenere il giusto risarcimento in caso di malasanità odontoiatrica, facendo espliciti riferimenti a leggi e normative fondamentali, come il Codice Civile, in particolare gli articoli 1218 e 2222, la Legge n. 24/2017 – nota come Legge Gelli-Bianco – e il Codice di Deontologia Odontoiatrica, strumenti imprescindibili per tutelare il paziente e per orientare il percorso legale contro il professionista.

Quantificazione del danno e tutele giurisprudenziali

Nel mondo dell’odontoiatria, la fiducia del paziente si basa sul presupposto di ricevere un trattamento che rispetti gli standard di qualità previsti non solo dalla prassi clinica ma anche dalle normative di settore. Tuttavia, quando si manifesta un errore dentistico o una malasanità, il danno risulta misurabile non soltanto in termini di costi aggiuntivi per cure successive, ma anche in termini di sofferenze fisiche, psicologiche ed economiche.

La determinazione del danno avviene spesso attraverso l’impiego di tabelle specifiche per il risarcimento danni dentista, che fungono da riferimento per quantificare, in maniera orientativa, l’entità delle lesioni subite.

Tali tabelle, seppur non rigide, trovano fondamento nella consolidata prassi giudiziaria, evidenziata da numerose sentenze per risarcimento danni odontoiatrici, in cui i tribunali hanno applicato criteri derivanti dal Codice Civile, integrando il quadro normativo con principi di equità e giustizia.

Procedura di denuncia: documentazione, perizia e redazione

Quando un paziente si trova nella condizione di affermare con fermezza “il dentista mi ha rovinato“, la sofferenza e la percezione del danno si amplificano, rendendo imprescindibile l’intervento di un legale specializzato. Il percorso per denunciare il dentista per lavoro fatto male inizia con la raccolta di tutta la documentazione necessaria: referti clinici, fotografie, testimonianze e, in particolar modo, il parere del medico legale, il quale attraverso una perizia accurata fornisce una stima oggettiva dei danni subiti.

Il costo della perizia medico legale del dentista, sebbene variabile in base alla complessità del caso, rappresenta un investimento fondamentale per stabilire con precisione il nesso causale tra il trattamento errato e il danno. Solo attraverso una documentazione completa e ben organizzata si potrà avanzare una richiesta di risarcimento che tenga conto di tutti gli aspetti del danno, dalla sofferenza morale alle spese per trattamenti futuri.

Il passo successivo, che richiede una grande attenzione ai termini di legge, consiste nella redazione di una comunicazione formale di richiesta risarcitoria, spesso definita come “risarcimento danni dentista / lettera”. In questa fase, l’avvocato contro il dentista redige un atto che espone in maniera dettagliata l’insieme delle violazioni subite, citando esplicitamente le normative applicabili. Si fa riferimento, ad esempio, al Codice Civile, che all’articolo 1218 imputa al debitore l’obbligo di adempiere correttamente la prestazione, e all’articolo 2222, che sancisce la responsabilità del professionista per errori commessi nel corso della sua attività. Allo stesso modo, la Legge n. 24/2017, introdotta per migliorare la sicurezza delle cure sanitarie, stabilisce regole chiare per la responsabilità in ambito sanitario, offrendo un quadro normativo solido per supportare le richieste di risarcimento. Il Codice di Deontologia Odontoiatrica, infine, fornisce standard di comportamento che il professionista è tenuto a rispettare, e la loro violazione rappresenta un ulteriore elemento a favore del paziente.

Termini di prescrizione e prove in assenza di documentazione fiscale

Un ulteriore aspetto che non può essere trascurato riguarda i termini di prescrizione per avviare l’azione legale. La domanda “quanto tempo ho per denunciare un dentista?” è frequente e la risposta, pur dipendendo dalla natura del danno e dalla qualificazione giuridica dell’illecito, tende generalmente a orientarsi verso il termine decennale previsto per le azioni di responsabilità civile. È tuttavia essenziale non perdere tempo e rivolgersi tempestivamente a un legale specializzato, poiché il decorso dei termini prescrizionali potrebbe, in alcuni casi, compromettere il diritto a ottenere un risarcimento.

La tempestività nella presentazione della denuncia, infatti, rappresenta uno dei pilastri fondamentali per garantire l’efficacia dell’azione legale.

Un tema delicato, ma non meno importante, è rappresentato dalla possibilità di ottenere il risarcimento danni dal dentista anche in assenza della documentazione fiscale completa, ovvero quando si parla di risarcimento danni del dentista senza aver pagato la fattura. In tali circostanze, l’onere della prova ricade sul professionista, il quale deve dimostrare la correttezza e la regolarità del trattamento eseguito.

La giurisprudenza, attraverso diverse sentenze, ha affermato il diritto del paziente a essere risarcito, anche in assenza di una fattura formale, purché esista una documentazione sufficiente a dimostrare il nesso causale tra l’errore odontoiatrico e il danno subito. Questa situazione evidenzia ulteriormente come il ruolo dell’avvocato sia decisivo: egli saprà orientare il paziente nella raccolta di tutte le prove necessarie e nell’analisi del caso, garantendo così che ogni elemento venga preso in considerazione in sede giudiziaria.

Il percorso legale e il ruolo dell’avvocato specializzato

Il percorso per ottenere giustizia, tuttavia, non si esaurisce con la semplice presentazione della denuncia. Il contenzioso che scaturisce da una causa di malasanità odontoiatrica è spesso lungo e articolato, richiedendo al paziente e al suo legale un impegno costante e una stretta collaborazione in ogni fase del procedimento. Durante il processo, il tribunale esaminerà in modo approfondito la documentazione presentata, ascolterà le testimonianze di esperti e si soffermerà sull’analisi delle tabelle di risarcimento danni dentista, strumenti che indicano in maniera orientativa l’entità delle lesioni e dei danni subiti. È in questo contesto che il contributo del perito medico-legale si rivela decisivo, poiché fornisce una valutazione tecnica e oggettiva che aiuta il giudice a comprendere la portata dell’errore odontoiatrico.

La complessità di questi procedimenti rende evidente come il ricorso a un avvocato specializzato non sia soltanto una scelta strategica, ma un vero e proprio investimento per la tutela dei propri diritti. Un avvocato esperto nel campo della malasanità odontoiatrica possiede una conoscenza approfondita delle normative vigenti, delle sentenze emesse e delle procedure tecniche necessarie per dimostrare il danno, offrendo così al paziente la possibilità di ottenere un risarcimento equo e proporzionato. Le controversie legali, che a volte si traducono nella domanda “se il dentista sbaglia, chi paga?”, trovano risposte chiare nel quadro normativo italiano, dove la responsabilità del professionista è stata più volte ribadita dalla giurisprudenza, a tutela dei diritti del paziente.

Perchè affrontare una situazione in cui il trattamento odontoiatrico ha prodotto danni significativi richiede una valutazione accurata e la consulenza di un legale esperto?

Il percorso per ottenere un risarcimento, che può includere fasi quali la redazione della richiesta formale, l’adozione delle tabelle di risarcimento danni e l’affidamento a perizie medico-legali, si basa su un solido apparato normativo che comprende il Codice Civile, la Legge n. 24/2017 e il Codice di Deontologia Odontoiatrica. È fondamentale che il paziente, al primo segnale di malasanità, si rivolga tempestivamente a un professionista del diritto per valutare il proprio caso e agire in modo deciso, evitando così che il diritto al risarcimento venga precluso dal decorso dei termini prescrizionali. Che si tratti di una denuncia per lavoro fatto male o di una richiesta avanzata anche in assenza di documentazione fiscale completa, l’importanza di una consulenza legale qualificata risulta imprescindibile per tradurre in termini giuridici il danno subito e per ottenere giustizia.

Se vi trovate nella situazione in cui non siete soddisfatti del lavoro del dentista, o se vi chiedete come procedere qualora il professionista abbia causato danni irreparabili, il primo e più importante passo è contattare un avvocato specializzato, il quale saprà guidarvi in ogni fase del percorso, dalla raccolta delle prove alla presentazione della denuncia, garantendo che ogni diritto venga pienamente tutelato nel rispetto delle normative vigenti.

1. Cosa devo fare se sospetto che il dentista abbia commesso un errore?
Se ritieni di aver subito un danno a causa di un errore odontoiatrico, il primo passo è raccogliere tutta la documentazione utile, come referti, cartelle cliniche, fotografie e testimonianze, e rivolgerti a un avvocato specializzato in malasanità odontoiatrica per valutare il tuo caso.

2. Quanto tempo ho a disposizione per denunciare un dentista?
In linea generale, il termine prescrizionale per intraprendere un’azione legale in ambito civile è di dieci anni, ma è fondamentale consultare un legale che potrà verificare se nel tuo caso specifico sono previsti termini diversi in base alla natura del danno e alle normative applicabili.

3. Quali documenti sono necessari per sporgere denuncia contro un dentista?
È importante raccogliere una documentazione completa che includa referti medici, cartelle cliniche, eventuali fotografie e testimonianze, oltre al parere di un medico legale che possa confermare il nesso causale tra il trattamento errato e il danno subito.

4. Come viene calcolato il risarcimento danni in un caso di malasanità odontoiatrica?
Il risarcimento viene generalmente determinato sulla base di tabelle di riferimento, che tengono conto della gravità del danno, delle sofferenze fisiche e psicologiche, delle spese sostenute e di quelle future, integrando i principi stabiliti dal Codice Civile e dalle recenti sentenze in materia.

5. Qual è il ruolo della perizia medico-legale in questi casi?
La perizia medico-legale è fondamentale per valutare in maniera oggettiva l’entità del danno subito. Il perito esamina la documentazione clinica e fornisce un giudizio tecnico che supporta la richiesta di risarcimento e aiuta il giudice a comprendere la portata dell’errore odontoiatrico.

6. Cosa succede se non ho una fattura per il trattamento odontoiatrico?
Anche in assenza di una fattura, è possibile richiedere il risarcimento, purché si riesca a dimostrare il nesso causale tra il trattamento effettuato e il danno subito. In questi casi, la raccolta di ogni altra forma di prova diventa cruciale per sostenere la richiesta in sede giudiziaria.

7. Perché è importante rivolgersi a un avvocato specializzato in malasanità odontoiatrica?
Un legale esperto in questo settore conosce a fondo le normative, i riferimenti giurisprudenziali e le procedure specifiche per i casi di malasanità odontoiatrica. La sua consulenza è essenziale per garantire che ogni prova venga raccolta correttamente e che il percorso legale sia gestito nel modo più efficace possibile per ottenere un risarcimento adeguato.

 

 

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