Schema di ricorso amministrativo da scaricare online

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Nel complesso quadro dell’amministrazione pubblica, i ricorsi amministrativi emergono come uno strumento fondamentale per garantire la giustizia, la trasparenza e la responsabilità nell’agire degli enti governativi. I ricorsi amministrativi rappresentano un meccanismo legale attraverso il quale i cittadini, le imprese e altre parti interessate possono contestare decisioni, atti o omissioni dell’amministrazione pubblica che ritengono ingiusti, illegittimi o non conformi alla legge. 

Definizione e scopo del ricorso amministrativo 

I ricorsi amministrativi sono una forma di ricorso legale. Esso supporta le persone o le organizzazioni coinvolte in una controversia con l’amministrazione pubblica, che possono contestare le decisioni o gli atti presi da quest’ultima. L’obiettivo principale dei ricorsi amministrativi è garantire che le decisioni dell’amministrazione siano conformi alle leggi, alle regolamentazioni e ai principi giuridici. Questo processo mira a preservare la legalità, a prevenire abusi di potere e a garantire la tutela dei diritti dei cittadini.

Esistono alcune categorie comuni di decisioni che sono spesso soggette a ricorsi amministrativi, tra cui:

Rifiuti di autorizzazione: in questo caso i cittadini possono ricorrere se viene loro negata l’autorizzazione per svolgere determinate attività, come la concessione di licenze commerciali o edilizie.

Revoca o sospensione di diritti: è possibile presentare ricorso laddove i propri diritti o privilegi vengono revocati o sospesi dall’amministrazione pubblica.

Sanzioni amministrative: è questo il caso più comune, quello delle multe o altre sanzioni comminate dall’amministrazione pubblica che possono essere contestate attraverso un ricorso amministrativo.

Concorsi pubblici o selezioni: anche le decisioni relative a concorsi pubblici, selezioni o appalti possono essere contestate attraverso ricorsi amministrativi.

Chi può presentare ricorso amministrativo?

Può presentare ricorso amministrativo chiunque si ritenga danneggiato in un proprio interesse legittimo (ad esempio, un proprietario che sostenga di essere stato espropriato in modo ingiusto di un terreno) o di un diritto soggettivo (come una richiesta di pagamento da parte di un ente pubblico) da parte della P.A.. Inoltre, deve godere di un interesse legale a farlo e questo deve essere:

personale, cioè legato al soggetto che intende impugnare il provvedimento;

diretto, nel senso che solo chi è direttamente coinvolto nell’oggetto del ricorso può farlo;

attuale, poiché la lesione subita deve essere concreta e ancora presente al momento del ricorso, in modo che un eventuale accoglimento possa ancora giovare al ricorrente.

La procedura da seguire per fare ricorso amministrativo

La presentazione di un ricorso avvia un procedimento amministrativo vero e proprio, che generalmente si conclude con l’emissione di un decreto che ha la natura di un provvedimento di secondo grado. Innanzitutto, la parte interessata presenta formalmente il ricorso all’organo o all’ente competente.

Il ricorso deve contenere le argomentazioni legali e i motivi per cui si contesta la decisione o l’atto amministrativo. Orbene, l’organo competente, che sia il TAR o in caso di appello il Consiglio di Stato, esamina il ricorso e valuta se vi sono basi legali per accoglierlo. Questo può comportare un’analisi delle prove presentate e una verifica dell’adeguatezza delle argomentazioni.

Lo Studio Legale Parente Bianculli & Associati supporta i suoi clienti anche nella presentazione di un ricorso amministrativo. Pertanto, se avete necessità di contattare un avvocato Roma ricorsi amministrativi, prendete contatto con lo Studio Legale Parente Bianculli & Associati, che si trova in Viale delle Milizie, 96, a Roma Prati (numero di telefono +39 06 3975 4846).

Quali sono le decisioni che può prendere il Tribunale?

La decisione dell’autorità amministrativa può essere:

 -di respingimento, se i motivi di impugnazione sono ritenuti infondati;

-di accoglimento, che può tradursi in annullamento, revoca o modifica del provvedimento a seconda delle circostanze;

In alternativa, può risolvere il ricorso in base a una questione preliminare (decisione di rito), dichiarandolo: nullo, se manca di elementi essenziali (come ad esempio i motivi di impugnazione); irricevibile, se presentato oltre il termine previsto; inammissibile, se presentato a un’autorità non competente o se riguarda un provvedimento non impugnabile, o ancora se manca l’interesse del richiedente.

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