Segnalazione Centrale Rischi Banca d’Italia: assistenza legale

Segnalazione Centrale Rischi Banca d’Italia: assistenza legale

By Alessio Di Lella

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La segnalazione alla Centrale dei Rischi è uno dei provvedimenti più incisivi che una banca o un intermediario finanziario può adottare nei confronti di un cliente. Si tratta di una pratica che può avere gravi conseguenze per la reputazione creditizia di una persona o di un’impresa, influenzando la possibilità di ottenere nuovi finanziamenti o di mantenere quelli esistenti. Ma quali sono i motivi che possono portare una banca a segnalare un cliente? E soprattutto, cosa può fare il cliente per difendersi da una segnalazione ingiustificata o erronea?

Cos’è la Centrale dei Rischi e come funziona?

La Centrale dei Rischi (CR) è un sistema informativo gestito dalla Banca d’Italia che raccoglie e condivide dati sui crediti concessi da banche e altri intermediari finanziari a persone fisiche e giuridiche. Lo scopo della Centrale dei Rischi è quello di monitorare il grado di esposizione al rischio di credito dei soggetti coinvolti e di fornire una visione complessiva dello stato di salute finanziaria di un cliente. Le informazioni raccolte nella CR riguardano, tra le altre cose, il totale dei crediti concessi, eventuali scoperti e insolvenze, e le modalità di rimborso dei debiti contratti.

Le banche sono obbligate a segnalare alla Centrale dei Rischi tutti i crediti superiori a 30.000 euro, così come le eventuali sofferenze creditizie, ossia le situazioni in cui il cliente non è in grado di rimborsare il debito secondo i termini concordati. Tuttavia, è importante sottolineare che non tutti i ritardi nei pagamenti o i problemi temporanei di liquidità portano a una segnalazione. La banca deve fare una valutazione complessiva della situazione finanziaria del cliente prima di procedere alla segnalazione.

Quando può scattare la segnalazione alla Centrale Rischi?

La segnalazione alla Centrale Rischi avviene in genere quando un cliente presenta delle situazioni di insolvenza o difficoltà nei pagamenti. Ecco alcune delle cause più comuni:

Sofferenza bancaria: Si parla di sofferenza quando il cliente si trova in una condizione di insolvenza, ossia quando non è in grado di rimborsare i debiti contratti con la banca o con altri intermediari finanziari. Tuttavia, per procedere con la segnalazione, la banca deve verificare che l’insolvenza non sia solo temporanea, ma che rappresenti una difficoltà grave e persistente. La giurisprudenza ha stabilito che non basta un semplice ritardo nei pagamenti per giustificare una segnalazione; la banca deve valutare attentamente la situazione patrimoniale complessiva del cliente.

Inadempimenti: Un’altra ragione che può portare alla segnalazione è il mancato rispetto degli obblighi contrattuali, come ad esempio il pagamento delle rate di un finanziamento o di un mutuo. Anche in questo caso, però, la banca non può segnalare immediatamente il cliente alla CR in caso di ritardo occasionale o limitato. È necessario che il mancato pagamento sia persistente e che il cliente non abbia mostrato alcun segno di volontà di regolarizzare la propria posizione.

Credito deteriorato: Si definisce deteriorato quel credito che, a causa della situazione finanziaria del cliente, ha una probabilità ridotta di essere recuperato. In queste situazioni, la banca può decidere di segnalare il cliente per proteggersi da ulteriori perdite e per monitorare più da vicino la sua esposizione.

Come viene effettuata la segnalazione?

Prima di segnalare un cliente alla Centrale Rischi, la banca è tenuta a inviare un avviso formale al cliente stesso, in modo da permettergli di regolarizzare la sua posizione.

Questo avviso, solitamente inviato tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o PEC, deve fornire un termine entro il quale il cliente può effettuare il pagamento dovuto e evitare così la segnalazione. In caso di mancato pagamento entro i termini stabiliti, la banca procederà con la segnalazione alla CR, indicando la natura e l’ammontare del credito deteriorato o della sofferenza.

L’obbligo di avviso è particolarmente rilevante perché permette al cliente di difendersi preventivamente. Se la banca non rispetta questo obbligo, la segnalazione potrebbe essere considerata illegittima, con conseguente possibilità per il cliente di richiedere la cancellazione della segnalazione e di ottenere un risarcimento per eventuali danni subiti, come la difficoltà nell’ottenere nuovi finanziamenti.

Difendersi da una segnalazione alla Centrale Rischi: i passi da seguire

Se un cliente viene segnalato dalla Banca alla Centrale Rischi, ma ritiene che la segnalazione sia ingiusta o errata, ha il diritto di contestarla e di richiedere la rettifica. Ecco i passi da seguire per difendersi:

  • Verifica della segnalazione: Il primo passo è verificare l’effettiva presenza della segnalazione e la sua correttezza. Questo può essere fatto richiedendo una visura della propria posizione presso la Centrale Rischi, attraverso una domanda alla Banca d’Italia. La richiesta può essere effettuata sia online tramite il portale della Banca d’Italia, sia presso una filiale della stessa. È importante controllare che tutte le informazioni riportate siano accurate e che riflettano la reale situazione del cliente.
  • Presentazione di un reclamo alla banca: Se il cliente ritiene che la segnalazione sia errata o ingiustificata, il primo passo è presentare un reclamo formale alla banca. Questo reclamo deve essere redatto in forma scritta e inviato tramite PEC o raccomandata A/R, e deve contenere tutti gli elementi necessari per dimostrare che la segnalazione è infondata. La banca è tenuta a rispondere entro 60 giorni, e se il reclamo viene accolto, procederà alla rettifica della segnalazione presso la Centrale Rischi.
  • Ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF): Se la banca non risponde al reclamo o se la risposta non è soddisfacente, il cliente può rivolgersi all’Arbitro Bancario Finanziario (ABF). L’ABF è un organismo indipendente che si occupa di risolvere le controversie tra clienti e banche, senza la necessità di ricorrere alla giustizia ordinaria. La procedura è semplice e può essere avviata online, e la decisione dell’ABF, sebbene non vincolante come quella di un giudice, viene spesso rispettata dalle banche.
  • Ricorso al giudice: Se il cliente non ottiene una soluzione soddisfacente tramite l’ABF, l’ultima risorsa è rivolgersi al giudice civile. In questo caso, il cliente può richiedere la cancellazione della segnalazione e, se vi sono i presupposti, chiedere un risarcimento per i danni subiti a causa della segnalazione illegittima. In caso di urgenza, ad esempio se la segnalazione sta impedendo l’accesso a finanziamenti essenziali, è possibile richiedere un provvedimento d’urgenza ex art. 700 c.p.c.

Le conseguenze della segnalazione alla Centrale Rischi

La segnalazione alla Centrale dei Rischi ha delle conseguenze rilevanti per il cliente. In primo luogo, la presenza di una segnalazione negativa può compromettere la possibilità di ottenere nuovi finanziamenti, sia da parte della banca che ha effettuato la segnalazione, sia da parte di altre banche o intermediari finanziari. In alcuni casi, la segnalazione può anche portare alla revoca di finanziamenti già concessi o alla richiesta di ulteriori garanzie.

Per queste ragioni, è essenziale che il cliente monitori la propria posizione presso la Centrale Rischi e agisca tempestivamente per correggere eventuali errori o ingiustizie. Sebbene la segnalazione alla CR sia uno strumento importante per garantire la trasparenza e la sicurezza del sistema finanziario, è altrettanto importante che venga utilizzata in modo corretto e nel rispetto dei diritti del cliente.

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