Quando fare causa al costruttore per difetti dei lavori sull’immobile

Quando fare causa al costruttore per difetti dei lavori sull’immobile

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Nel contesto del diritto delle costruzioni e dell’edilizia, è essenziale comprendere le circostanze e i requisiti che giustificano un’azione legale contro un costruttore per difetti dei lavori sull’immobile. Questo articolo di oggi esaminerà i criteri legali e tecnici che determinano quando è appropriato intraprendere un’azione legale. Di certo, sarà necessario tenere conto degli standard di costruzione, delle leggi e dei contratti pertinenti. La seguente analisi fornisce una panoramica su quando fare causa costruttore difetti lavori immobile. L’obiettivo è garantire una comprensione chiara e approfondita delle questioni legali e tecniche coinvolte.

Le responsabilità del costruttore

In base a quanto stabilito dall’art. 1669 del Codice Civile, se nel corso di dieci anni dal compimento dell’opera la stessa presenta gravi difetti o pericolo di rovina, l’appaltatore è tenuto a risarcire il committente. Per ottenere il risarcimento, però, devono essere concretizzarsi diversi presupposti. Tra i più importanti, è possibile menzionare:

  • il difetto di costruzione, oltre a manifestarsi entro il termine massimo di dieci anni, deve essere denunciato entro un anno dalla scoperta;
  • nella maggior parte dei casi, il committente non è un tecnico. Per questo motivo, il termine di un anno inizierà a decorrere nel momento in cui si avrà la certezza oggettiva sull’esistenza dei difetti costruttivi e sulla loro imputabilità. Questo, quindi, si può anche fare coincidere con l’invio di una relazione tecnica commissionata ad un professionista del settore;
  • una volta che sono stati accertati, i difetti di costruzione dovranno portare ad una delle conseguenze che sono state indicate dalla legge (pericolo di rovina, crollo o difetti gravi).

Causa costruttore difetti lavori immobile, ecco quando è possibile

L’azione legale causa costruttore difetti lavori immobile è giustificata in base a diversi criteri tecnici e legali. In primo luogo, è fondamentale determinare se i difetti riscontrati costituiscano una violazione dei contratti o delle norme di costruzione pertinenti. Ciò implica l’analisi attenta dei documenti contrattuali, delle specifiche di costruzione e delle leggi locali che disciplinano il settore edilizio.

Un secondo elemento cruciale è il principio del “vizio occulto”. Si tratta di un difetto non rilevabile con una normale ispezione visiva e che emerge solo successivamente all’uso o all’occupazione dell’immobile. Laddove un costruttore non abbia rispettato gli standard di costruzione o i requisiti contrattuali e tali difetti emergano successivamente, può sussistere una base legale per un’azione legale.

Infine, il diritto di agire legalmente può anche dipendere dai termini di prescrizione legali, che variano da giurisdizione a giurisdizione. È essenziale essere consapevoli di tali scadenze e agire tempestivamente al fine di far valere i propri diritti. Pertanto, fare causa al costruttore per difetti dei lavori sull’immobile richiede una valutazione attenta dei contratti, delle normative edilizie, della presenza di vizi occulti e del rispetto dei termini di prescrizione.

Per questo motivo, è opportuno consultare un avvocato specializzato in diritto edilizio per una valutazione accurata e una rappresentazione legale adeguata in caso di controversia. In proposito, lo Studio Legale Parente Bianculli & Associati vanta una particolare esperienza nel settore. Offre la consulenza dei migliori avvocati esperti in edilizia Roma e riceve per appuntamento telefonico al numero 06 3975 4846 oppure via mail all’indirizzo [email protected]. Il miglior studio legale esperto in edilizia Roma si trova in Viale delle Milizie 96 a Roma Prati.

Cosa fare per ottenere il risarcimento

Dopo che è stata verificata la presenza di tutti i requisiti, si potrà decidere di fare causa costruttore difetti lavori immobile. Per ottenere il risarcimento si dovrà inviare una lettera di messa in mora al costruttore con cui si chiede ufficialmente di essere risarciti. Bisogna considerare che il risarcimento sarà commisurato ai lavori da eseguire per la totale rimozione dei difetti gravi ed il successivo ripristino dell’edificio per tutti i danni conseguenti.

Nel caso in cui il costruttore dovesse negare la sua responsabilità o, in alternativa, si rifiutasse di risarcire il danneggiato, sarà necessario fare causa entro un anno dalla denuncia a pena di prescrizione dell’azione. Durante la causa bisognerà richiedere l’espletamento di una consulenza tecnica d’ufficio in modo tale da accertare l’esistenza dei gravi difetti di costruzione, oltre alla loro natura, ai lavori di ripristino necessari ed il loro costo.

Se, emanata la sentenza, il costruttore sarà ritenuto responsabile, verrà condannato al pagamento della somma di denaro corrispondente al costo delle opere necessarie per l’eliminazione di tutti i difetti contestati. Una recente sentenza della Cassazione, inoltre, ha esteso l’applicazione di questa disciplina anche alle opere ritenute essenziali per il godimento di un immobile. Si tratta, ad esempio, del caso afferente all’impianto di riscaldamento, ma solo nel caso in cui le stesse sono state coinvolte in rifacimenti e/o sostituzioni successive alla costruzione originaria dell’edificio.

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