Vademecum per deposito ricorso al Giudice di Pace online (Riforma Cartabia)
Settembre 5, 2023
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L’introduzione del deposito online nel processo di ricorso al Giudice di Pace rappresenta un passo importante verso l’accessibilità alla giustizia in un’era digitale. Questo sviluppo consente alle parti coinvolte di partecipare alle procedure legali in modo più conveniente ed efficiente, migliorando l’efficacia complessiva del sistema giuridico. A mano a mano che la tecnologia continua ad evolversi, è probabile che si noteranno ulteriori innovazioni che renderanno l’accesso alla giustizia ancora più accessibile ed integrata nel mondo digitale.
Il ruolo del Giudice di pace
Il Giudice di Pace riveste un ruolo di fondamentale importanza nell’assicurare l’accesso alla giustizia per tutti i cittadini. Questa figura giuridica svolge un compito cruciale nel risolvere controversie di minori dimensioni in modo rapido, efficiente ed economico. In sostanza, il Giudice di Pace è un magistrato non togato che si occupa di questioni legali di minore rilevanza.
Questo include controversie civili, affari di vicinato, controversie relative ai contratti e altre questioni simili. Il principale obiettivo del Giudice di Pace è fornire un’alternativa più veloce ed economica rispetto alle procedure giudiziarie tradizionali, che possono essere costose e prolungate nel tempo.
Anche lo Studio Legale Parente Bianculli & Associati, sito in Viale delle Milizie 96 a Roma Prati (06 3975 4846), procede con il deposito dei ricorsi al Giudice di Pace online. Se avete bisogno di chiarimenti in proposito, lo studio legale vi offrirà supporto, cortesia, professionalità e disponibilità.
Il Giudice di pace dopo la Riforma Cartabia
Come risaputo, la cosiddetta “Riforma Cartabia” ha introdotto nelle Disposizioni per l’attuazione del Codice di Procedura Civile il Titolo V-ter intitolato “Disposizioni relative alla giustizia digitale”. Questo titolo comprende, tra le altre cose, il Capo I, denominato “Degli atti e dei provvedimenti”, all’interno del quale è presente l’articolo 196 quater che valutare l'”obbligatorietà del deposito telematico di atti e provvedimenti”.
L’obbligo di effettuare il deposito telematico, a partire dal 30 Giugno 2023, sarà esteso anche ai procedimenti condotti dinanzi al Giudice di Pace, conformemente a quanto stabilito dall’articolo 35, comma 3, del decreto legislativo 140/2022.
Questo articolo recita che: “Davanti al giudice di pace, al tribunale per i minorenni, al commissario per la liquidazione degli usi civici e al tribunale superiore delle acque pubbliche, (…). Davanti ai medesimi uffici, le disposizioni previste dal capo I del titolo V-ter delle citate disposizioni per l’attuazione del codice di procedura civile e disposizioni transitorie, introdotte dal presente decreto, si applicano a decorrere dal 30 giugno 2023 anche ai procedimenti pendenti a tale data”.
La disposizione transitoria introdotta dalla Riforma Cartabia (articolo 35 del decreto legislativo 149/2022) illustra le tempistiche di applicazione della nuova normativa. In particolare, la disciplina rinnovata sarà applicata ai procedimenti avviati a partire dal 28 febbraio 2023, mentre le disposizioni precedentemente in vigore saranno applicate ai procedimenti già in corso alla data menzionata.
Le procedure innanzi al Giudice di pace prima della Riforma Cartabia
Con specifico riferimento alle controversie giudicate dal Giudice di Pace, le procedure avviate prima della riforma continueranno ad essere regolate secondo le modalità del procedimento previgente. Tuttavia, le regole riguardanti il deposito telematico costituiscono un’eccezione a questa regola. Queste nuove norme si applicheranno a tutti i procedimenti, indipendentemente dal fatto che siano stati avviati prima o dopo il 28 febbraio 2023. In altre parole, il deposito telematico sarà obbligatorio per tutti i procedimenti, sia quelli avviati prima della data sopracitata sia quelli avviati successivamente.
La procedura per il deposito telematico dei ricorsi al Giudice di Pace
Utilizzando lo strumento di scrittura open source chiamato Slpct, il procedimento è molto simile a quello solitamente seguito per depositare documenti presso i Tribunali e le Corti d’Appello. Ci sono solo alcune piccole differenze. Si consiglia di assicurarsi di avere la versione più recente di Slpct (la 1.25 o versioni successive), che può essere scaricata da questo link.
Orbene, è importante selezionare fin dall’inizio il registro specifico del Giudice di Pace su Slpct. Ora è necessario che l’utente inserisca l’ufficio a cui desidera inviare i documenti. Dal momento che l’elenco degli uffici è molto lungo, con oltre 500 voci e privo di un ordine specifico, può risultare utile impiegare la funzione di ricerca disponibile all’interno del redattore.
A questo punto, si arriverà alla finestra di associazione tra avvocato e parte e si dovrà inserire sia l’atto che i documenti allegati, seguendo il procedimento che si utilizza già per il deposito telematico degli atti al Tribunale e nelle Corti di Appello.
La fase successiva è quella della firma e poi la creazione della busta. È importante notare che il professionista non scaricherà più automaticamente tutti i certificati dagli uffici giudiziari, ma li aggiornerà solo se necessario. Nel caso si tratti del primo deposito in un determinato ufficio, comparirà un avviso. Sarà sufficiente selezionare l’opzione “Sì” per scaricare il certificato essenziale per creare la busta di deposito.
Dopo aver confermato, verrà generato il file Atto.enc da inviare come di seguito all’indirizzo specificato. comparirà un avviso. Sarà sufficiente selezionare l’opzione “Sì” per scaricare il certificato essenziale per creare la busta di deposito. Dopo aver confermato, verrà generato il file Atto.enc da inviare all’indirizzo specificato.