Pignoramento quote societarie: procedure per creditori e debitori

Pignoramento quote societarie: procedure per creditori e debitori

By Alessio Di Lella

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Il pignoramento delle quote societarie è uno strumento efficace a disposizione del creditore per soddisfare un credito insoluto. Esso permette di aggredire una parte del patrimonio del debitore che può risultare molto preziosa: la partecipazione in una società. Tuttavia, la complessità di questo istituto deriva dalla natura stessa delle quote, che rappresentano non solo un diritto patrimoniale ma anche il legame del socio con la società. Un avvocato esperto in diritto societario sa bene che la legge disciplina questo tipo di pignoramento principalmente attraverso il Codice di Procedura Civile, specificamente negli articoli 2471 e 2471-bis, in relazione alle società a responsabilità limitata (S.r.l.) e l’articolo 2740 c.c., che stabilisce il principio della responsabilità patrimoniale universale. Le norme di riferimento per le società di persone, invece, si trovano nel Codice Civile, articolo 2270, per quanto riguarda il pignoramento di quote nelle società in nome collettivo (S.n.c.) o in accomandita semplice (S.a.s.).

In questo contesto, è fondamentale distinguere due posizioni principali: quella del creditore che desidera ottenere il soddisfacimento del proprio credito e quella del debitore, che deve difendersi per proteggere il suo patrimonio e, talvolta, la continuità aziendale. Vediamo nel dettaglio come entrambe le parti possono agire.

Per il creditore: come pignorare le quote societarie

Per il creditore, il pignoramento delle quote societarie rappresenta una strada alternativa e a volte più fruttuosa rispetto al pignoramento di beni mobili o immobili, specie se la società in cui il debitore possiede quote ha un buon valore patrimoniale o reddituale. Il primo passo che il creditore deve compiere è verificare l’esistenza e l’entità delle quote possedute dal debitore all’interno della società. Questo può avvenire attraverso una visura camerale che permette di identificare le partecipazioni societarie.

Una volta identificata la quota, il creditore dovrà notificare al debitore l’atto di pignoramento e successivamente iscriverlo nel registro delle imprese, in conformità con l’articolo 2471-bis c.c., per le S.r.l., e le norme che disciplinano le società di persone. Questo passaggio è cruciale perché consente di rendere il pignoramento efficace anche nei confronti di terzi. In questo modo, il creditore blocca il trasferimento della quota e apre la strada all’eventuale vendita all’asta.

Un altro aspetto importante per il creditore è la possibilità di agire in giudizio per ottenere che la quota venga ceduta o venduta. A tal proposito, l’articolo 586 c.p.c. disciplina la vendita forzata, che può riguardare anche le partecipazioni societarie. La valutazione della quota viene effettuata da un perito incaricato dal giudice, e il ricavato della vendita sarà utilizzato per soddisfare il credito.

In alcuni casi, se la società ha regole particolari per l’ingresso di nuovi soci (clausole di gradimento o prelazione), il creditore dovrà tener conto di queste limitazioni. Queste clausole, spesso inserite negli statuti societari, possono rappresentare un ostacolo o comunque un rallentamento nella procedura, poiché potrebbero prevedere un diritto di prelazione a favore degli altri soci prima che la quota venga venduta a terzi.

Interessante questo approfondimento pubblicato sul Sole 24 Ore: Il pignoramento revocatorio si applica anche alla quote di Srl .

Per il debitore: come difendersi dal pignoramento delle proprie quote societarie

Dal punto di vista del debitore, difendersi da un pignoramento delle proprie quote societarie richiede una strategia accurata e, se possibile, preventiva. Innanzitutto, è fondamentale conoscere i propri diritti in qualità di socio e le eventuali tutele previste dallo statuto della società. Alcuni statuti, infatti, prevedono clausole che limitano o vietano il trasferimento delle quote a soggetti esterni senza l’approvazione degli altri soci. Anche se tali clausole non possono impedire il pignoramento, possono influire sulla modalità di esecuzione, rendendo più difficoltosa la vendita forzata delle quote.

Una delle prime strategie di difesa per il debitore è verificare la regolarità della notifica dell’atto di pignoramento e dell’iscrizione nel registro delle imprese. Qualora si riscontrino irregolarità procedurali, sarà possibile impugnare il pignoramento davanti al giudice. Inoltre, il debitore può opporsi alla valutazione della quota se ritiene che il valore stimato sia inferiore a quello reale, fornendo eventualmente una perizia di parte.

Un’altra opzione a disposizione del debitore è la conversione del pignoramento, disciplinata dall’articolo 495 c.p.c. Questa procedura consente al debitore di sostituire il bene pignorato con una somma di denaro equivalente al credito vantato dal creditore, comprensivo di spese e interessi. In questo modo, il debitore evita la vendita forzata delle proprie quote e mantiene la proprietà delle stesse.

Infine, il debitore può anche cercare di negoziare un accordo transattivo con il creditore. Tale accordo potrebbe prevedere la rateizzazione del debito o la concessione di altre forme di garanzia che permettano di evitare il pignoramento della quota. Tuttavia, questa soluzione richiede la disponibilità del creditore a trattare e dipenderà anche dalla solidità della situazione patrimoniale del debitore.

Conseguenze del pignoramento delle quote societarie: implicazioni per società e soci

Il pignoramento delle quote societarie può avere conseguenze rilevanti non solo per il socio debitore, ma anche per la società e gli altri soci. In primo luogo, il socio pignorato mantiene i diritti amministrativi connessi alla partecipazione finché la vendita forzata non viene perfezionata. Tuttavia, qualora si arrivi alla vendita all’asta, il nuovo acquirente della quota potrebbe non essere gradito agli altri soci, soprattutto se lo statuto societario non prevede restrizioni all’ingresso di nuovi soci.

Un’altra conseguenza è l’eventuale ingerenza del creditore nella gestione della società. Sebbene il creditore non acquisisca automaticamente il controllo della quota, il suo interesse potrebbe influenzare le decisioni della società, specialmente se la partecipazione pignorata è rilevante dal punto di vista della governance aziendale. Inoltre, in caso di cessione forzata, gli altri soci potrebbero esercitare il diritto di prelazione per evitare l’ingresso di un soggetto estraneo nella società.

Per la società stessa, il pignoramento di quote può rappresentare un rischio di destabilizzazione, soprattutto se riguarda un socio che detiene una quota significativa. In tali casi, la società potrebbe valutare l’opportunità di intervenire, eventualmente cercando di acquisire le quote pignorate attraverso una delle soluzioni previste dallo statuto o concordando un acquisto delle stesse con gli altri soci.

Il pignoramento delle quote societarie è un procedimento che coinvolge diverse figure e può avere ripercussioni rilevanti sul tessuto aziendale. Sia per il creditore che per il debitore, è fondamentale agire con una strategia ben definita per proteggere i propri interessi o recuperare il credito vantato.

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