Avvocato Penalista Roma (Nuova Riforma Cartabia)
Maggio 22, 2023
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L’avvocato penalista è un professionista legale specializzato nella difesa delle parti coinvolte in un procedimento penale. Il suo compito principale è quello di garantire la tutela dei diritti del suo assistito, siano essi l’imputato o la parte danneggiata, e di rappresentarlo in ogni fase del procedimento penale. In particolare, l’avvocato penalista ha il compito di assistere il proprio cliente durante le indagini preliminari, la fase processuale e, se necessario, durante l’esecuzione della sentenza. Durante le indagini preliminari, l’avvocato ha il compito di raccogliere tutte le informazioni necessarie per la difesa del proprio assistito, collaborando con le autorità competenti e partecipando alle indagini.
La fase giudiziale, i compiti di un buon avvocato penalista
Poste le basi su quelle che devono essere le competenze fondamentali dell’avvocato penalista, guardiamo cosa fa in concreto il legale specializzato in ambito penale.
Durante la fase processuale, l’avvocato penalista rappresenta il suo assistente in tribunale, presentando argomenti e prove per dimostrare la sua innocenza o mitigare la pena. L’avvocato ha il compito di redigere i documenti necessari per la difesa, come il ricorso in appello o la memoria difensiva, e di assistere il proprio assistito durante le udienze.
Come si diventa avvocato specializzato nel settore penale
Per diventare avvocato penalista, è necessario seguire un percorso di studi specifico, che prevede la laurea in giurisprudenza e il superamento dell’esame di abilitazione alla professione forense. Ovviamente non ci si deve dimenticare che una buona pratica è alla base della formazione del bravo legale, sia questo civile o penale.
La riforma Cartabia e le novità introdotte sul processo penale
Il 2022 ha visto l’entrata in vigore della riforma Cartabia, che ha introdotto una serie di importanti modifiche al processo penale italiano. In particolare, le riforme hanno avuto l’obiettivo di accelerare i tempi di giudizio, semplificare le procedure e aumentare la tutela dei diritti delle parti coinvolte nei processi.
Ad esempio, la riforma ha introdotto la semplificazione delle procedure attraverso la riduzione delle formalità di notifica e la digitalizzazione dei procedimenti. Pertanto, le notifiche degli atti processuali potranno essere effettuate tramite posta elettronica certificata o tramite il sistema di notifiche telematiche del Ministero della Giustizia, riducendo così i tempi ed i costi delle notifiche cartacee.
Il processo penale telematico
Con la riforma si vuole garantire maggiore efficienza e tempestività nei procedimenti, nonché una maggiore tutela dei diritti delle parti coinvolte. In questo articolo, analizzeremo le principali novità introdotte dalla riforma. Altresì, assume ruolo centrale per la concentrazione delle tempistiche il c.d. procedimento penale telematico.
Siffatto processo telematico prevede l’utilizzo di strumenti informatici per la gestione del procedimento penale, come la presentazione degli atti processuali in forma digitale e la trasmissione delle sentenze via telematica. In questo modo, si vuole garantire una maggiore efficienza e una riduzione dei costi del processo penale. Per questo l’avvocato penalista viene investito di un dovere di conoscere e comprendere i meccanismi informatici per il deposito degli atti, delle istanze e così via.
La giustizia riparativa ed il ruolo dell’avvocato
Una delle novità principali che travolge anche il ruolo dell’avvocato penalista è sicuramente la giustizia riparativa. Invero, l’introduzione della c.d. mediazione penale. La mediazione penale è un accordo tra l’autore del reato e la parte danneggiata, che prevede la riparazione del danno in cambio della sospensione del procedimento penale. La mediazione penale è prevista solo per i reati meno gravi e solo se la parte danneggiata accetta di partecipare.
La giustizia riparativa può essere applicata in alcuni casi specifici, come ad esempio per i reati meno gravi, come furto, lesioni lievi, danneggiamento, ma anche per alcuni reati più gravi come il maltrattamento in famiglia o le molestie sessuali. Inoltre, per poter accedere alla giustizia riparativa, sia l’autore del reato che la vittima deve accettare questa forma di giustizia alternativa.
Il processo di giustizia riparativa prevede la convocazione di una seduta tra l’autore del reato e la vittima, alla presenza di un mediatore, che facilita il dialogo tra le parti e aiuta a trovare una soluzione al conflitto. Durante questa seduta, l’autore del reato si assume la responsabilità del proprio comportamento e cerca di comprendere il danno causato alla vittima. La vittima, a sua volta, ha l’opportunità di esprimere il proprio punto di vista e di far conoscere all’autore del reato il danno subito.
Una volta che le parti hanno raggiunto un accordo sulla riparazione del danno, il mediatore, che di solito è l’avvocato, redige un accordo scritto che viene sottoscritto da tutte le parti coinvolte. Questo accordo ha lo stesso valore giuridico di una sentenza emessa dal giudice, ma ha la caratteristica di essere stato costruito dalle parti stesse, in modo consensuale e partecipato.
La giustizia riparativa rappresenta una grande innovazione nel sistema giudiziario italiano, poiché valorizza la collaborazione tra le parti e il ripristino delle relazioni interpersonali. Tuttavia, affinché questo strumento possa essere applicato in modo efficace, è necessario che vi sia una buona preparazione dei mediatori e una corretta informazione dei cittadini sulla sua esistenza e sulle sue modalità di applicazione.