Di cosa si occupa un avvocato esperto in edilizia privata

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In un contesto economico dinamico e in costante evoluzione, la normativa in materia edilizia e urbanistica svolge un ruolo cruciale nel garantire la legalità delle operazioni immobiliari. Un avvocato esperto edilizia privata, dunque, svolge un ruolo sempre più importante, poiché consente i suoi clienti di rispettare pienamente le disposizioni in tema.

La loro osservanza non solo impedisce l’applicazione di sanzioni, ma contribuisce anche a stabilire un quadro normativo chiaro che favorisce la certezza negli scambi tra privati. In un Paese in cui il mercato immobiliare è un elemento trainante dell’economia, la corretta applicazione delle normative edilizie è fondamentale per la tutela di tutte le parti coinvolte.

Il pezzo di oggi, ci consente di capire di cosa si occupa un avvocato esperto edilizia privata. Questi, infatti, è un professionista del diritto che, una volta conseguita l’abilitazione, ha scelto di specializzarsi nell’ambito dell’edilizia. Pertanto, un avvocato esperto edilizia privata possiede una conoscenza approfondita delle leggi, delle normative e delle prassi specifiche del settore, che gli consentono di offrire consulenza legale altamente specializzata.

La normativa dell’edilizia ed il ruolo di un avvocato esperto edilizia privata

In primo luogo, andiamo ad analizzare qual è la principale fonte normativa in materia di Edilizia ed Urbanistica, che in Italia è rappresentata dal Decreto del Presidente della Repubblica (DPR) numero 380 del 2001. Successivamente è stato modificato dal decreto legislativo numero 301/2002. Questo decreto costituisce il Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia. Nonostante la sua approvazione, al momento, sono ancora in vigore le disposizioni della legge numero 47/1985, mirate a disciplinare il procedimento di sanatoria edilizia.

Inoltre, va menzionato il Decreto Legislativo numero 269 del 2003, successivamente convertito nella legge numero 326 del 2003. Quest’ultimo ha fornito la possibilità di sanare alcuni abusi edilizi realizzati entro la data del 31 marzo 2003 (per saperne di più di condono edilizio per il 2023/2024, leggete qui). In un contesto economico italiano prevalentemente incentrato sull’immobiliare, con un mercato che ruota attorno alla compravendita di appartamenti, terreni, box auto e simili, l’urbanistica e l’edilizia assumono un ruolo di fondamentale importanza.

Da un lato, sono previste sanzioni in caso di difformità rispetto alle normative e, dall’altro, la regolamentazione in quest’ambito è essenziale per garantire la certezza degli scambi tra privati. La legge numero 47/1985, nonostante l’approvazione del Testo Unico, conserva la sua validità e rilevanza, specialmente per quanto riguarda il procedimento di sanatoria edilizia. Questa legge fornisce disposizioni specifiche che disciplinano il modo in cui possono essere regolarizzate le situazioni edilizie non conformi alla normativa vigente.

Il Decreto Legislativo numero 269 del 2003, convertito nella legge numero 326 del 2003, ha rappresentato un passo importante nel consentire la sanatoria di abusi edilizi verificatisi entro una specifica data. Questo ha offerto un’opportunità per regolarizzare situazioni pregresse e risolvere questioni relative a violazioni edilizie (in proposito, leggete anche il contributo in tema di Avvocato esperto in abusi edilizi a Roma).

Guida ai titoli edilizi e procedimenti amministrativi

Fatta questa premessa normativa, è essenziale delineare chiaramente cosa si intende per attività edilizia e stabilire se questa possa ritenersi libera o soggetta a specifici requisiti autorizzativi. In base al Testo Unico sopra menzionato, si considera attività edilizia libera quella relativa alla manutenzione ordinaria, all’eliminazione delle barriere architettoniche e alle opere temporanee per attività di ricerca geognostica, eseguite in aree esterne al centro edificato. In tali circostanze, gli interventi edilizi possono essere effettuati senza la necessità di un titolo edilizio.

Per tutti gli altri interventi edilizi, invece, è indispensabile il possesso di un titolo autorizzativo. Tra i titoli edilizi figurano il Permesso di Costruire, generalmente rilasciato dal Comune, e la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), che ha sostituito la Denuncia di Inizio Attività (DIA).

La costruzione o l’esecuzione di altri interventi richiede dunque l’avvio di un procedimento amministrativo dedicato. Questi si concentrano sul rilascio del necessario titolo edilizio, nonché sulla vigilanza e repressione degli abusi. Il processo si colloca all’interno del quadro più ampio degli strumenti urbanistici comunali e sovracomunali, delle norme primarie statali e regionali, che regolamentano l’intera attività edilizia.

Navigare tra le complesse procedure amministrative e normative diventa pertanto essenziale per coloro che intendono intraprendere qualsiasi tipo di intervento edilizio. Questa guida fornisce una panoramica chiara sui titoli edilizi, distinguendo tra attività libere e quelle soggette ad autorizzazioni, al fine di agevolare un percorso attraverso il labirinto normativo che caratterizza il settore dell’edilizia e dell’urbanistica. In proposito, potrebbe essere opportuno richiedere l’assistenza legale di un vvocato esperto edilizia privata.

Permesso di costruire e SCIA: guida ai titoli autorizzativi e costi associati

Il Permesso di costruire è un’autorizzazione concessa dal Comune e consente al richiedente di avviare lavori edilizi significativi. Secondo l’art. 10 del Testo Unico in Materia Edilizia, tali interventi comprendono nuove costruzioni, ristrutturazioni urbanistiche e modifiche sostanziali a edifici esistenti. Pertanto, è obbligatorio richiedere il permesso di costruire per operazioni come l’edificazione di nuovi edifici, l’ampliamento o la sopraelevazione di edifici già esistenti.

Per interventi meno significativi, come ristrutturazioni edilizie, varianti non essenziali, restauro o risanamento conservativo, è richiesta la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), precedentemente nota come Denuncia di Inizio Attività (DIA). Questa procedura si applica a interventi non soggetti al permesso di costruire, ad eccezione di quelli considerati “liberi”, che non richiedono alcun controllo da parte della pubblica amministrazione.

Quanto al costo del permesso di costruire, esso è influenzato da diversi fattori, tra cui la dimensione dell’edificio coinvolto. La procedura richiede la presentazione di una relazione tecnica. Oltre al pagamento per l’autorizzazione stessa, sono previsti costi aggiuntivi per la parcella del tecnico e le spese burocratiche ordinarie. È importante notare che il Permesso di Costruire è spesso il titolo abilitativo più costoso.

I costi sono variabili e dipendono dalla dimensione dell’edificio oggetto dell’intervento. Tuttavia, alcuni costi sono fissi e imposti dalla legge, rendendo difficile risparmiare su tali procedure. L’unica possibilità potrebbe essere cercare un professionista che offra un preventivo più contenuto. Invero, da qui si comprende il ruolo cruciale dellAvvocato esperto nel settore dell’edilizia, il quale può aiutare privati ed imprenditori a superare varie insidie normative.

Avocato esperto edilizia privata: ecco come prendere i contatti per una consulenza in tema di urbanistica ed edilizia a Roma

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