Cosa si rischia se non si paga il mantenimento dei figli?
Novembre 30, 2024
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Il mancato pagamento del mantenimento dei figli rappresenta una delle problematiche più delicate e controverse in ambito familiare e legale. Quando i genitori si separano o divorziano, il giudice ritiene, con apposito provvedimento, il contributo che uno dei due genitori dovrà versare all’altro per il mantenimento dei figli. Tale obbligo è previsto dalla legge e tutelato dal sistema normativo italiano, sia in ambito civile che penale. Non adempiere a questo obbligo può avere conseguenze rilevanti, sia dal punto di vista economico che giuridico, esponendo il genitore inadempiente a sanzioni che vanno dal recupero coattivo delle somme dovute fino a possibili condanne penali.
L’obbligo di mantenimento come obbligo costituzionale
L’obbligo di mantenimento dei figli è sancito dalla Costituzione italiana, che all’articolo 30 aggiungere il dovere dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli. Questo obbligo trova ulteriore conferma e disciplina nel codice civile, in particolare nell’articolo 147, che ribadisce il dovere dei coniugi di provvedere ai figli, e nell’articolo 315-bis, che impone ad entrambi i genitori l’obbligo di partecipare al mantenimento, in proporzione alle proprie capacità economiche. In caso di separazione o divorzio, la quantificazione del mantenimento viene stabilita dal giudice sulla base delle risorse economiche di ciascun genitore e delle necessità dei figli.
In ambito penale, il mancato pagamento del mantenimento dei figli può integrare il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare ai sensi dell’articolo 570 del codice penale, punibile con la reclusione fino a un anno o con una multa. Tale disposizione è stata rafforzata dalla legge n. 54/2006, che ha introdotto l’articolo 570-bis del codice penale, specificamente volto a sanzionare il mancato adempimento degli obblighi economici verso i figli, anche se maggiorenni, ma non ancora autosufficienti. Pertanto, il genitore che omette volontariamente di pagare il mantenimento può essere perseguito penalmente, con conseguenze significative.
Conseguenze civili del mancato pagamento del mantenimento
Dal punto di vista civile, il genitore che non paga il mantenimento stabilito rischia di subire azioni esecutive sui suoi beni per recuperare le somme dovute. Il genitore avente diritto al mantenimento può richiedere l’emissione di un decreto ingiuntivo o attivare la procedura di precetto per ottenere quanto stabilito dal giudice. L’atto di precetto, infatti, rappresenta un’intimazione di pagamento che, se non rispettata, consente di procedere con pignoramenti sui beni del debitore, come stipendi, conti correnti o immobili.
Inoltre, se il mancato pagamento è continuativo e conto da compromettere la stabilità economica del figlio o del genitore affidatario, il giudice può disporre ulteriori misure a tutela del minore, come il pagamento diretto del mantenimento da parte del datore di lavoro del genitore obbligato o il ricorrere ai servizi sociali per verificare lo stato di bisogno del minore.
Conseguenze penali: il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare
Il mancato versamento del mantenimento può avere gravi ripercussioni anche in ambito penale – materia diversa, ovviamente, da altre casistiche come annullare un accordo di separazione. Come accennato, l’articolo 570 del codice penale disciplina il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare, punendo chi fa mancare i mezzi di sussistenza ai figli minori o al coniuge. La norma sanziona non solo la totale omissione del pagamento, ma anche l’insufficienza, quando il contributo versato è notevolmente inferiore a quello stabilito e inadeguato a soddisfare le esigenze del figlio. Con l’introduzione dell’articolo 570-bis del codice penale, la giurisprudenza ha avuto un ulteriore strumento per sanzionare il genitore inadempiente.
Il reato di cui all’articolo 570-bis si applica anche quando il genitore è obbligato al mantenimento dei figli maggiorenni, ma non ancora economicamente indipendente, non provvede a versare la somma stabilita.
La pena prevista può arrivare a un anno di reclusione o una multa, e il processo può essere avviato su denuncia della parte offesa, ossia del genitore affidatario o del figlio maggiorenne. È bene sottolineare che il pagamento tardivo o parziale delle somme arretrate non esclude la responsabilità penale, ma può eventualmente costituire una causa di attenuazione della pena.
Opporsi al precetto per mancato pagamento del mantenimento dei figli
In ambito civile, l’opposizione al precetto per mancato pagamento del mantenimento è uno strumento di difesa utilizzabile dal genitore debitore nel caso in cui riceveva un atto di precetto con cui l’altra parte intima il pagamento delle somme arretrate. Tale opposizione può essere proposta qualora il debitore ritenga che vi siano motivi validi per contestare la somma indicata o il titolo esecutivo.
Per esempio, il debitore può contestare il precetto se vi è stata una modifica delle condizioni economiche o se il giudice ha già autorizzato una riduzione dell’importo del mantenimento, ma il precetto è stato emesso sul vecchio importante. L’opposizione può essere presentata anche in caso di errori formali nell’atto di precetto o se il debitore ha versato parte delle somme, ma queste non sono state tenute in considerazione nel calcolo dell’importo dovuto. È essenziale presentare l’opposizione entro venti giorni dalla notifica del precetto, presentando al tribunale tutte le prove a supporto delle proprie ragioni. Un esito favorevole dell’opposizione consente di evitare l’esecuzione forzata o di ridurre l’importo richiesto.
Al fine di evitare le conseguenze penali del mancato pagamento del mantenimento, il genitore debitore può adottare alcune strategie preventive. Prima di tutto, è consigliabile comunicare tempestivamente con l’altro genitore nel caso di difficoltà economiche e cercare di raggiungere un accordo temporaneo.
Tale accordo dovrebbe comunque essere autorizzato dal giudice, per evitare che possa essere impugnato in un secondo momento.
Qualora la situazione economica del genitore obbligato subisca una modifica rilevante e di durata, come una perdita di lavoro o una riduzione delle entrate, è possibile richiedere una modifica delle condizioni di mantenimento al tribunale. La richiesta deve essere adeguatamente motivata e corredata da documentazione che attesta l’effettiva riduzione della capacità contributiva. Il giudice, in questi casi, può autorizzare una riduzione temporanea o definitiva dell’assegno, compatibile con la nuova situazione economica.
Mancato pagamento del mantenimento dei figli – 5 domande frequenti che ti potrebbero interessare
1. Cosa posso fare se il mio ex coniuge non paga il mantenimento stabilito dal giudice?
Se il genitore obbligato non adempie al pagamento del mantenimento, puoi avviare un’azione civile per il recupero delle somme arretrate, come richiedere un decreto ingiuntivo o un atto di precetto. In alternativa, è possibile presentare una denuncia per violazione degli obblighi di assistenza familiare, ai sensi degli articoli 570 e 570-bis del codice penale.
2. Quali sono le conseguenze penali per chi non paga il mantenimento dei figli?
Il genitore inadempiente può essere perseguito penalmente per il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare, con pene che possono includere la reclusione fino a un anno o una multa. Inoltre, il processo penale può essere avviato su denuncia della parte lesa.
3. È possibile ridurre l’importo del mantenimento se cambiano le condizioni economiche?
Sì, se il genitore obbligato subisce una modifica rilevante e duratura della propria situazione economica, può richiedere al tribunale una revisione delle condizioni di mantenimento. È necessario fornire documentazione che attesti la riduzione delle proprie capacità economiche.
4. Cosa succede se il genitore inadempiente paga solo una parte del mantenimento dovuto?
Anche il pagamento parziale non esonera il genitore dalla responsabilità civile e penale. Tuttavia, il versamento di somme, seppur incomplete, può essere considerato come attenuante in sede penale e ridurre le sanzioni applicate.
4. Entro quanto tempo posso oppormi a un atto di precetto per mancato pagamento del mantenimento?
L’opposizione al precetto deve essere presentata entro 20 giorni dalla notifica dell’atto. È necessario rivolgersi al tribunale, allegando tutte le prove utili a dimostrare eventuali motivi validi per contestare l’importo o il titolo esecutivo.