Come si danno le dimissioni per giusta causa

Le dimissioni rappresentano l’atto con cui un dipendente esprime alla sua azienda o al suo datore di lavoro la volontà di non proseguire il rapporto lavorativo. Quando  tale iniziativa prende parte dal datore si parla di licenziamento. Quando, invece, si può parlare di dimissioni per giusta causa? Come si possono dare? Scopriamolo insieme!

Cosa sono e come funzionano le dimissioni per giusta causa

Le dimissioni per giusta causa possono ricorrere nel momento in cui, da parte del datore di lavoro, c’è una grave inosservanza rispetto ai suoi obblighi contrattuali, tali da non consentire la prosecuzione del lavoro del dipendente. Quest’ultimo, in questi casi, può quindi richiedere l’interruzione del rapporto lavorativo con effetto immediato. I casi in cui la legge italiana prevede le dimissioni per giusta causa sono i seguenti:

• mancato pagamento dello stipendio (o in alcuni casi il ritardato pagamento delle retribuzioni);
• omesso versamento dei contributi previdenziali;
• molestie sessuali da parte del datore;
• mobbing;
• pretesa del datore in modo che il dipendente compia atti o condotte illecite;
• ingiurie del superiore gerarchico nei confronti del sottoposto;
• modifiche particolarmente peggiorative delle mansioni, al di fuori dei casi di demansionamento consentiti dalla legge.

Come si danno le dimissioni per giusta causa

Una volta compreso tutti i casi in cui è possibile dare le dimissioni per giusta causa, vediamo la procedura corretta per darle. Facciamo intanto una premessa: il dipendente che intende presentare dimissioni per giusta causa non è tenuto a comunicare immediatamente i motivi che le hanno determinate. Quello che deve fare è rendere noti che non si tratta di semplici dimissioni.

Le dimissioni per giusta causa devono essere sempre date in via telematica e attraverso l’invio di moduli specifici al datore di lavoro.  Tutte le altre modalità al di fuori di quella telematica sono inefficaci. Tale modulo, una volta compilato, può essere inviato:

• direttamente dal lavoratore in possesso del PIN dispositivo INPS (PIN dismesso dal 1° ottobre 2021) o SPID collegandosi al portale cliclavoro.gov.it;
• attraverso intermediari abilitati come, ad esempio, patronati, sindacati, consulenti del lavoro, enti bilaterali, commissioni di certificazione e sedi territoriali dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (in questi casi non è necessario il PIN dispositivo INPS o SPID).

Una volta inviate, il dipendente può revocarle entro 7 giorni dalla data di trasmissione del modulo telematico. Bisogna precisare che le dimissioni per giusta causa devono essere una reazione immediata alla condotta grave esercitata dal datore di lavoro. Quindi, non è possibile posticipare l’interruzione del rapporto, in quanto viene meno l’essenza stessa della giusta causa, intesa come quel comportamento tale da non consentire la prosecuzione del rapporto nemmeno nel periodo di preavviso.

Come si danno le dimissioni per giusta causa tramite avvocato

Un avvocato del lavoro, specializzato in diritto del lavoro, è il professionista più adatto per seguire un cliente che ha presentato una richiesta di dimissioni per giusta causa.  Infatti, l’avvocato esperto in diritto del lavoro ha competenze specifiche nella legislazione che regola i rapporti tra datore di lavoro e dipendente.

L’avvocato del lavoro collabora con il cliente per valutare la validità delle ragioni addotte per giusta causa e può offrire consulenza sulla corretta procedura da seguire. Questo può includere la preparazione della documentazione necessaria, la negoziazione con il datore di lavoro o la rappresentanza legale in eventuali dispute o procedimenti legali. La sua esperienza nel diritto del lavoro è essenziale per garantire che il cliente sia informato sui propri diritti e possa adottare le azioni appropriate in conformità con la legge.

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