Avvocato per Amministratore di Sostegno

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Un amministratore di sostegno è una figura, solitamente nominata dal giudice, incaricata di occuparsi di questioni finanziarie, patrimoniali, legali, personali e di relazione di una persona con una limitazione di autonomia. Inoltre, ha la responsabilità di garantire la tutela di persone con disabilità, nonché di altri soggetti con limitazioni di autonomia, come anziani, malati mentali o persone in stato di dipendenza.

L’amministratore di sostegno, in tali casi, è incaricato di gestire i beni, i diritti e le responsabilità del soggetto tutelato, fornendo un supporto anche nella gestione di aspetti di tipo relazionale e di vita quotidiana. Tra le sue funzioni, vi è anche quella di ricoprire un ruolo fondamentale nel favorire l’inclusione sociale delle persone di cui si prende cura, sostenendole nella loro autodeterminazione.

L’amministratore di sostegno deve essere in possesso di una serie di requisiti morali, professionali e legali. Inoltre, deve essere in grado di comprendere e rispettare le esigenze e i desideri del soggetto tutelato. Deve possedere competenze riguardo le questioni legali, amministrative e finanziarie di cui si occupa.

Quale legge disciplina la figura dell’Amministratore di Sostegno in Italia?

La Legge italiana che disciplina la figura dell’Amministratore di Sostegno è la numero 6 del 2004. Quest’ultima riconosce l’Amministratore di Sostegno come una figura professionale che aiuta i soggetti portatori di una disabilità intellettiva, psichica oppure affetti da patologie croniche, a prendere decisioni nella gestione dei propri beni. L’Amministratore di Sostegno è una figura protetta dalla legge, che opera per conto della persona sottoposta a limitazioni di capacità di intendere e di volere.

La legge stabilisce che l’Amministratore di Sostegno sia nominato dal Giudice Tutelare o dal Pubblico Ministero. Egli è responsabile della gestione dei beni della persona sottoposta a limitazioni di capacità di intendere e di volere, sia che si tratti di beni mobili che immobili, nel prendere decisioni nel suo nome. Inoltre, è tenuto a restituire al giudice tutelare tutti i documenti che ha ricevuto e a rendere conto della sua gestione. Ha l’obbligo di riferire periodicamente sullo stato dei beni della persona. 

Chi può avanzare la domanda di nomina e diventare Amministratore di Sostegno?

Può avanzare domanda di nomina per conseguire il titolo di Amministratore di Sostegno:

  • lo stesso interessato;
  • uno dei coniugi;
  • uno dei conviventI;
  • parenti ed affini;
  • il tutore o curatore, insieme alla richiesta motivata di decadimento dell’interdizione o inabilitazione;
  • il Pubblico Ministero;
  • i servizi sociali o sanitari.

A sua volta, il Giudice tutelare può nominare Amministratore di Sostegno una delle seguenti figure:

  • il convivente stabile
  • il padre, la madre, il figlio, il fratello o la sorella;
  • il parente entro il 4° quadro;
  • la persona scelta dal genitore rimasto, attraverso la stesura di un documento ufficiale (testamento, atto pubblico, scrittura privata). 

Qualora manchi una di queste figure, le autorità predisposte potranno affidare l’incarico di Amministratore di Sostegno ad un’altra persona. 

Quale aiuto legale può fornire un Avvocato per Amministratore di Sostegno?

L’Amministratore di Sostegno può rivolgersi ad un Avvocato per Amministratore di Sostegno, come supporto per la tutela dei diritti del soggetto, per lo svolgimento delle sue funzioni, per affrontare le questioni giuridiche e legali connesse all’amministrazione dei beni e alla gestione dei rapporti con le istituzioni.

Inoltre, in uno studio legale dove lavora un Avvocato per Amministratore di Sostegno, questa figura professionale potrà fornire all’Amministratore di Sostegno consulenza e assistenza su tutte le questioni giuridiche e legali, sulla redazione di testamenti, contratti, piani finanziari e nella risoluzione di eventuali controversie o nella gestione di probabili ricorsi. 

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