Avvocato per ricorso contro cartella esattoriale Roma
Ottobre 10, 2023
Studio Legale a Roma
contatta subito gli Avvocati
Tel. 06.39754846
Quando fare ricorso contro una cartella esattoriale?
Le cartelle esattoriali, strumenti utilizzati dall’Agenzia delle Entrate e da altri enti pubblici per riscuotere tasse e imposte non pagate, possono rappresentare un problema significativo per i contribuenti. In alcune situazioni, però, è possibile fare ricorso contro le cartelle esattoriali. In particolre, in questo articolo, vedremo quale ruolo può avere un avvocato per ricorso contro cartella esattoriale a Roma, che ha particolare specializzazione anche per la risoluzione di criticità sorte nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.
Cos’è una cartella esattoriale?
Prima di addentrarci nel processo di ricorso, è importante comprendere una cartella esattoriale cos’ è e una cartella esattoriale come funziona. Una cartella esattoriale è un atto amministrativo emesso dall’Agenzia delle Entrate o da altri enti pubblici con l’obiettivo di richiedere il pagamento di somme dovute, come imposte, tasse, sanzioni o contributi non pagati. Questi documenti includono dettagli sul debito, la scadenza per il pagamento e le modalità di pagamento.
Le cartelle esattoriali possono essere emesse in diversi contesti, tra cui tasse sul reddito, IVA, tasse locali, contributi previdenziali e sanzioni per infrazioni fiscali. Quando un contribuente riceve una cartella esattoriale, è tenuto a pagare l’importo richiesto entro la scadenza indicata nel documento. Tuttavia, ci sono situazioni in cui è possibile contestare la validità della cartella esattoriale.
Cosa sapere prima di fare ricorso contro una cartella esattoriale
Quando si decide di presentare un ricorso contro una cartella esattoriale, è fondamentale comprendere che il processo può essere complesso e può richiedere conoscenze specifiche delle leggi fiscali e delle procedure legali. In questo contesto, il ruolo dell’avvocato tributarista diventa cruciale. Infatti un avvocato specializzato in diritto tributario può valutare la validità del ricorso contro una cartella esattoriale e determinare se ci sono basi legali solide per contestare la cartella esatta.
Questa valutazione iniziale è fondamentale per evitare di intraprendere un ricorso senza possibilità di successo. Un avvocato tributarista cosa fa? In alcuni casi, l’avvocato esperto in diritto tributario può negoziare con l’ente pubblico per cercare una soluzione amichevole prima di procedere con il ricorso legale. Questa opzione consente di risparmiare tempo ed energie. In particolare, la città di Roma offre la consulenza legale di molti avvocati specializzati in diritto tributario.
Per assicurarvi il supporto legale del miglior avvocato tributarista Roma, potete chiamare al numero 06 3975 4846 oppure inviare una mail all’indirizzo [email protected]. L’avvocato tributarista Roma si trova presso lo Studio Legale Parente Bianculli & Associati, in Viale delle Milizie 96, a Roma Prati. Si tratta del miglior studio legale tributario Roma, dove competenza, professionalità e disponibilità saranno sempre a servizio di ogni cliente.
Quando presentare un ricorso contro una cartella esattoriale
L’Agenzia delle Entrate fornisce delle linee guida rispetto alla presentazione del ricorso contro le cartelle esattoriali. Ed invero viene chiarito come il contributore che desidera contestare un avviso di pagamento (ruolo) o una cartella esattoriale abbia un periodo di 60 giorni dalla data di notifica per presentare un ricorso, in base agli articoli 18-22 del Decreto Legislativo n. 546/1992.
È importante notare che questi termini per presentare un ricorso sono automaticamente sospesi dal 1° agosto al 31 agosto di ogni anno, come stabilito dall’articolo 1 della Legge n. 742/1969. Nel caso in cui il contribuente abbia ricevuto un avviso di accertamento, liquidazione, contestazione, sanzioni o altri atti legalmente impugnabili prima dell’emissione della cartella, il ricorso contro l’avviso di pagamento o la cartella può essere presentata solo per contestare specifici difetti o vizi relativi a tali atti precedenti.
Per le controversie di valore non superiore a 50.000 euro, è importante notare che il ricorso ha anche il valore di un reclamo e può includere una proposta di mediazione con una possibile riduzione della somma richiesta. Questa disposizione è regolamentata dall’articolo 17-bis del Decreto Legislativo n. 546/1992. Le stesse norme previste da questo articolo si applicano, in quanto compatibili, alle controversie presentate contro l’Agente della Riscossione.
Come presentare ricorso
Il contribuente deve seguire una serie di passi specifici per presentare il ricorso in modo corretto:
- per priam cosa, deve rivolgere il ricorso alla Commissione tributaria provinciale territorialmente competente, come indicato nell’articolo 4 del Decreto Legislativo n. 546/1992;
- il ricorso deve essere notificato alla Direzione che ha emesso il ruolo, come indicato nell’intestazione della pagina relativa al “Dettaglio degli addebiti”.
Questa notifica può essere effettuata in una delle seguenti modalità:
- pedendo il ricorso per posta in un plico raccomandato senza busta con avviso di ricevimento;
- consegnando il ricevitore direttamente all’addetto della Direzione che fornirà una ricevuta;
- utilizzando un tribunale ufficiale per la notifica;
- inviando il ricorso tramite canale telematico all’indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC) della Direzione competente. Questo indirizzo può essere reperito sul sito web www.indicepa.gov.it .
Il contribuente ha un periodo di 30 giorni, a partire dalla data in cui ha presentato il ricorso, per costituirsi in giudizio. Questo passo è fondamentale e deve essere rispettato scrupolosamente, poiché la mancanza di costituzione in giudizio può portare all’inammissibilità del ricorso. Si consiglia, in ogni caso, di farsi seguire da un avvocato esperto in diritto tributario, che assicura conoscenza e specializzazione in materia di Codice del processo tributario.