Prestito infruttifero tra privati, tutele legali
Novembre 19, 2024
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Il prestito infruttifero tra privati è un accordo in cui il creditore fornisce al debitore una somma di denaro che questi si impegna a restituire senza alcun interesse. Essendo una pratica diffusa soprattutto tra conoscenti, molte persone ritengono erroneamente che non sia necessario un accordo formale. Tuttavia, anche in assenza di interessi, il prestito è un contratto vero e proprio e, come tale, deve essere regolamentato da alcune condizioni e da documentazione scritta per essere valido e sicuro.
Il contratto di prestito fruttifero può essere redatto in forma libera, ma è consigliabile che venga messo per iscritto, anche sotto forma di scrittura privata, che certifichi l’accordo delle parti e le condizioni. Sebbene non sia richiesta l’autenticazione notarile, avere un documento firmato da entrambe le parti rappresenta una tutela importante in caso di controversie. Nel contratto dovrebbero essere inclusi i dati personali delle parti, l’importo del prestito, i termini di restituzione e una clausola che attesta l’infruttuosità, ossia l’assenza di interessi.
In Italia, il prestito infruttifero tra privati trova la sua disciplina normativa all’interno del codice civile, in particolare negli articoli relativi ai contratti di mutuo, di cui l’articolo 1813 c.c. rappresenta la disposizione centrale. Il mutuo, secondo tale articolo, è definito come il contratto attraverso il quale una parte consegna all’altra una somma di denaro con l’obbligo di restituirla. Sebbene la norma faccia un generico riferimento alla possibilità di pattuire interessi, la forma infruttifera è assolutamente valida e viene sancita esplicitamente se il contratto tra le parti specifica l’assenza di interessi.
Altri articoli rilevanti sono il codice civile articolo 1173, che disciplina gli obblighi contrattuali, e l’articolo 1322 in tema di autonomia contrattuale, secondo cui le parti hanno ampia libertà nel determinare le clausole del contratto, inclusa la scelta di non prevedere interessi per il prestito. Tuttavia, è importante che l’infruttuosità del prestito venga espressamente indicata per evitare che la legge presuma la presenza di interessi, il cui tasso potrebbe altrimenti essere interpretato come usurario.
Accorgimenti legali per il prestito infruttifero
Per garantire una tutela effettiva, è fondamentale adottare una serie di accordi legali. In primis, come accennato, il contratto scritto è un passo imprescindibile. Tale documento, infatti, rende chiaro il rapporto tra le parti e dimostra la natura fruttifera del prestito in caso di future contestazioni. È consigliabile includere una dichiarazione esplicita di infruttuosità nel contratto, in modo che sia chiaro che il prestito non prevede interessi, evitando così interpretazioni sfavorevoli che possono portare alla presunzione di interessi usurari.
Un altro accorgimento importante riguarda la modalità di erogazione della somma. Per evitare difficoltà nel dimostrare l’avvenuto trasferimento del denaro, è consigliabile che il prestito venga erogato tramite strumenti tracciabili, come un bonifico bancario. Nel caso di utilizzo del bonifico, è utile specificare nella causale che si tratta di un prestito infruttifero, accompagnato dall’indicazione della data e, se possibile, dal riferimento al contratto. Tale documentazione facilita la prova dell’effettivo trasferimento di fondi e riduce il rischio di possibili contestazioni future.
I rischi del prestito infruttifero
Anche se si tratta di una forma di prestito senza interessi, il prestito infruttifero tra privati comporta dei rischi che non dovrebbero essere sottovalutati. Il primo rischio riguarda il possibile mancato rimborso da parte del debitore. Sebbene il rapporto di fiducia sia spesso alla base di questo tipo di prestito, può succedere che il debitore non sia in grado di restituire la somma alle scadenze concordate o, nei casi più gravi, rifiuti il pagamento.
Per prevenire situazioni di questo tipo, è opportuno stabilire un piano di rimborso chiaro e condiviso, includendo data precisa e, se necessario, aggiungere clausole di tutela, come una penale per ritardato pagamento. Anche se non sono previsti interessi, questa clausola può incentivare il debitore a rispettare gli impegni presi e dare al creditore una garanzia in più. Un altro rischio significativo può riguardare la mancanza di prove scritte in caso di contenuto. Senza una documentazione chiara, diventa difficile dimostrare in tribunale l’esistenza del prestito e le condizioni ad esso associato.
Ai fini di una tutela adeguata, il creditore può adottare alcune misure preventive. La prima è sicuramente la tutela costituita dal contratto scritto, che, oltre a specificare l’infruttuosità del prestito, può includere anche delle garanzie. Ad esempio, se il prestito ha una importanza rilevante, il creditore potrebbe richiedere al debitore una fideiussione ai sensi dell’art. 1936 c.c., ovvero una garanzia personale prestata da un terzo che si impegna a coprire il debito nel caso in cui il debitore non riesca a pagare.
L’azione legale per il recupero del credito
Se il debitore non rispetta l’impegno preso e si rifiuta di restituire il prestito, il creditore può intraprendere un’azione legale. Tuttavia, senza un contratto scritto, tale azione risulta difficile, poiché il creditore dovrà dimostrare l’esistenza del prestito con altre prove. In presenza di un contratto scritto e di traccia della transazione bancaria, l’azione per il recupero del credito sarà invece agevolata.
Per il recupero del credito, si può procedere con un decreto ingiuntivo, un provvedimento giudiziario che permette di ottenere un’ingiunzione di pagamento rapida nei confronti del debitore. Il decreto ingiuntivo può essere richiesto in tribunale presentando il contratto di prestito, le prove di erogazione della somma e la mancata restituzione. Se il debitore non paga nemmeno a fronte del decreto ingiuntivo, il creditore potrà avviare un’esecuzione forzata sui beni del debitore.
PRESTITO INFRUTTIFERO TRA PRIVATI – 7 DOMANDE FREQUENTI CHE POTREBBERO INTERESSARTI
1. Il prestito infruttifero tra privati deve essere registrato presso un notaio?
No, non è necessario registrare il contratto presso un notaio. Tuttavia, è altamente consigliabile redigere un contratto scritto firmato da entrambe le parti per tutelare il creditore e il debitore in caso di controversie.
2. Quali informazioni devono essere incluse nel contratto di prestito infruttifero?
Il contratto dovrebbe contenere i dati personali delle parti, l’importo del prestito, i termini di restituzione, una dichiarazione esplicita di infruttuosità (assenza di interessi) e qualsiasi altra clausola concordata.
3. È obbligatorio utilizzare strumenti tracciabili per il trasferimento della somma?
Non è obbligatorio, ma è altamente raccomandato utilizzare strumenti tracciabili, come bonifici bancari, per dimostrare l’effettivo trasferimento della somma in caso di dispute.
4. Cosa succede se il debitore non restituisce la somma?
In caso di mancato pagamento, il creditore può ricorrere all’autorità giudiziaria per ottenere un decreto ingiuntivo e, se necessario, avviare l’esecuzione forzata sui beni del debitore.
5. Posso richiedere una garanzia per il prestito infruttifero?
Sì, è possibile richiedere garanzie come una fideiussione (ai sensi dell’art. 1936 c.c.), in cui un terzo si impegna a coprire il debito in caso di insolvenza del debitore.
6. Quali rischi corre il creditore se non stipula un contratto scritto?
Senza un contratto scritto, il creditore potrebbe avere difficoltà a dimostrare l’esistenza del prestito e le sue condizioni in sede legale, rendendo più complicato il recupero del credito.
7. È possibile aggiungere una penale per ritardato pagamento nel contratto?
Sì, è possibile inserire una clausola che preveda una penale per ritardato pagamento, anche in un prestito infruttifero, per incentivare il rispetto degli impegni da parte del debitore.